Diario di Livio Odescalchi dal 26 novembre al 16 dicembre 1674

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Diario di Livio I Odescalchi che da Milano si reca a Roma. 26 Novembre-16 Dicembre 1674.

Mimorie di cose fate dalla partenza da Milano più da considerare si di cose avute a cortesie, come di dati, e fati et altri cose che servono per diarii compendium. 26 Novembre 1674

Avanti partire da Milano

1. Avanti partire fui a riverire il Prencipe di Ligni Governatore, insieme al signor Senatore, e ci accolse con ogni cortesia, havendo piliato licenza, per Roma.

2. La sera avanti fui dal Signor Maria Cusano e Signor Senatore, et a «Crera», ove piliai licenza, e mi confessai. Venuto a casa il Conte Francesco d'Adda venne da me, e si firmò sino a 9 hore.

3. La mattina venne il Marchese Cusano, signor Agostino, a cui havevo donato il mio cavalino bravissimo, et il Signor Salvatore, da cui piliai l'ultima licenza imponendomi di scriverli d'ogni luogo. Avanti poi partire feci dare un scudo per uno a tutti li servitori.

4. I giorni avanti comprai, 4 scatolini di cristallo bellissimi, et uno di venturina, et un cosino per Reliquie, ove ‹mossi› della cera di Pio V che porto. Et in tutto si pa‹g›aro da Lire 63, o puoco più. Et il Signor Senatore mi donò una d'argento in ricanudo alla moda e di più un gran scartolone di tabacco di Spagna  vero ottimo. La mattina delli 26 di Novembre del 1674. Partii licenziato dal Signor Cusano e da tutti e dal Signor «Corbilla», che m'accompagnò colla propria carozza alla porta, sopragiunse poi il Signor Conte Francesco d'Adda con carozza a quattro, e mi giunse mezo miglio dalla porta, e fatomi molte cerimonie mi disse non aver mai stimato, che io partissi mentre diluviava. Venne Cicardi a scompagnarmi un miglio, e poi ritornò a dietro, che si risolse di lasciar al governo della casa dopo molti contrasti […]. Arrivassimo la sera a Lodi. Essendo piovuto sino avanti a tre bravemente, e tutti lavati, io sin qui venni in lettiga, che mi tediò molto per esser storta, io havevo la lettiga, la carozza, ove stavano Martino, Don Pietro, Et Evangelista pittore, per il quale si era contrastato molto per […] come a suo luogo di altri tre luoghi era di un Signor Ottavio Visconti Milanese chierico, che ci fece star allegri, anche nella strada pessima. Un Signor Peregrino bolognese humore ridicolissimo un Signor Tortuna Milanese. Io pagavo per Martino Don Pietro et Evangelista ad missy. e pagavo una doppia albergo. Per l'Evangelista però pagai tutto sì per il mangiare come per altre cose. Condussi ancora la cavalina che cavalcava Martino, et il Raione, che cavalcava il staffiero, che era Giovanni essendo qui buono servitore. Alla porta di Lodi vi trovai due correri di Monsignor Merutti Vescovo, che con grandissime preghiere, e lettere, si aviò.


Trascrizione di Roberto Fiorentini