Diario di Livio Odescalchi del maggio 1676

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f. 1r

Picciolissimo, e laconichissimo compendio di cose seguite

però di puoche per il ricordo, di guerre e di cose di casa

1° Maggio 1676

In forma di diario

Sentita la morte dell'Imperatrice nuova così rassegnata, e vestita da monaca.

Li giorni passati il Principe Borghese, moglie e figli a Pratica furono seguitati da caravella corsara essendo entrato a spasso in mare, e seguitati in terra. La Principessa Anna entrò alle ___ Aprile nel monastero sotto Santa Maria Maggiore con le 4. compagne venute da Genova 27. di Roma, e 7 converse turchine.

Sabbato nocte avanti 2. Maggio furono rubbati 22. candelieri d'argento alla Minerva de' più grandi, e tentate le lampade senza rompere, la mattina misero in aresto, poi in prigione li 3 custodi, che dormendo non udirono il strepito.

Li giorni passati cioè la settimana santa il marchese Vaini diede un gran schiaffo all'Incoronati «huomo» d'età in Chiesa del Giesù a predica, perciò non è ancora aggiustato, massime per haver il patiente un figlio paggio di don Gasparo.

Lunedì fu concistoro, il Signor Cardinale dimandò del miracolo a Ottobono, che niente sapeva. Puochi giorno fa essendo sola la principessa di Cincion o di Bracciano, per esser ramingo per la Romagna suo marito per certi disgusti, fu ribaltata sul corso da una muta di don Benedetto con puoca offesa, ma con più scorno, anche per esser donna, e di tal qualità si fecero fare le scuse, e licentiare li cocchieri.

Fu pure veduta il mese passato una cometa in forma di trave da Monte Cavallo sino a San Pietro, et a Firenze un gran fuoco, che illuminò tanto, che si poteva scrivere.

Fu sparsa voce con certezza dall'ambasciatore di Venezia, che a Verona, ad un pecoro muto, e sordo a nativitate gli comparse la Madonna che si disse, se voleva darci una sua pecora, egli subito rispose, non esser sue, replicò lei, che andasse dal Padrone il quale udendo parlare gli comandò andasse subito ad offerirgliele tutte, che però ella non volendo accettare, gli comandò solo, che publicasse, che, chi il primo sabato, che sapesse questo havesse digiunato in pane, et acqua sarebbe restato libero dalle calamità, che minacciava quest'anno, perciò molti anche persone qualificate e «Gesuiti», in Roma l'hanno fatto, vergognandosene poi si publicasse.

Si seppe da Marsiglia, che era partita l'armata di Francia, perciò tutta Roma il presente mese, è in moto di andar a Civitavecchia, e dame, popolini, e «Principi» perciò, dicono non vi fosse in quella città più un letto.

Nel delfinato la gran certosa di ___ si brugiò tutta ecietto la chiesa, casa d'Italia e di Francia ascendendo il danno più di 200000. scudi.

Da Messina s'intende la battaglia seguita, o meglio zufa tra spagnuoli, e soli me=

f. 1v

sinesi, e Vallavier arrivò a dire, o io sono ubriaco, o gli spagnuoli hanno perso il cervello, o che vi è una gran machina nella Città, come era, volendo il spagnoli pigliar Messina con 3000 huomini. Perciò attacato il Conte di «Bucoi» amico, e parente di Lignì, che quest'hanno ha havuto tutte le disgratie del mondo, fu rotto e retto prigione, e da messinesi colli altri barbaramente trucidato, essendo disperati.

All'incontro di Filispurgh si sente, che havendolo M. Rochefort voluto soccorere per esser strettamente blocato degli imperiali, fosse rotto, e messo in precipitosa fuga, con perdita de' cariagi, e mortificazioni de' francesi in Roma per haver detto il contrario.

Monsignor Varese arrivato a Parigi fu all'udienza di «Mounsier» ___ e poi sarebbe andato dal Re non volendo parlasse d'altro, che della pace, non delli negoti con gl'Altieri.

L'imperatore anch'esso comincia a bramare, havendo mandato a dire alli svizzeri che se loro subito non havessero rispedito le leve per Francia, gl'havrebbe dichiarata la guerra.

Circa queste «mincionarie» di Roma de' giochi, li giorni passati, vi fu quello haveva t. 100 caraffe d'acqua, e ne buttava quello voleva, così li ragazzi così bravi per corda, donna «cucire» con piedi, «hanno» gran piedi, «anello» 6. piedi un altro, che che si taglia, e tria pistolitate, etc. Vedute quasi tutte da gente di casa.

Domenica 3. Maggio 76 la Regina volse fare un academia in honore del Papa, perciò il Padre Palavicini Prefetto fece un oratione in sua lode, e durò un ora ½ tre quarti di musica così eccelente, che mancandovi solo Siface, che è a Napoli quasi volse spedirvi a richiamarlo, tutti quelli di capella, compositore Bernini, solo tre soli cioè Giusepino, Trade, Verdone. 2 de' 36. d'altri li più principali, e da 80. instromenti, non potendo per questo fare la festa le monache di Santa Caterina a Monte Cavallo, ma trasferirla ad'oggi 8. Disse bene ma arrivò, musica imbroglio.

[lungo tempo fa si sentirono le bataglie dell'«anelli» in Borgogna bisognando far grandissimi fosse perché non appena […] tirati li sconfiti verso la Francia]

Da Napoli si ha, che l'Arcivescovo di Benevento essendo venuto a contesa col Governatore li suoi huomini havessero fatto mezza battaglia con molti feriti, e morti per tutti, fu chiamato a Roma, esso andò in cambio a Napoli.

3. Maggio Dominica le lettere di Napoli portano, che ad Augusta habbino combattuto li olandesi e francesi, essendo quelli usciti dall'assedio ad incontrarli, et attacati da un «brullotto» francese durò 7. ore, non si sà del tutto la vittoria, al «Ruiter» portò via li deti d'un piede una canonata, e si rupe un puoco la testa cadendo alto 7 piedi.

4. Maggio lettera da Napoli. Un compagno di Don ___ essendo segnato da una sferzata del cochiero a caso, nel'uscire disse, sei imbriaco, il cochiero senza parlare gl'andò dietro, e con una daga lo passò da banda a banda, e fugendo, questo lo seguitò sinchè arrivato in Chiesa retrovando scampo, gli dimandò la vita per l'onore di «diquel» che rispose, cosiiddio perdoni a me e spirò in 2 actimi.

f. 2r

Cose domestiche

1 Maggio 76

3.

Il «storno» di monsu Bernardo di morte subitanea morì all'ultimo di Aprile, simile a Messina cagna del Signor Camillo, che fece il medesimo mesi sono, cioè una spagnuola, e francese, che maritandoli insieme forsi puotrano far la pace.

Schermitore ritornò ad incominciar alli […] mese passato, e sebbene havevo lasciato alli 26 Marzo ad ogni modo gli fece pagare ogni cosa, che riceve con dimostrationi etc.

Il Signor «Celo» Colista ricominciò a venire sabato li 2 Maggio pagandosi li suoi 3. scudetti.

Lunedì 28. Aprile imprestai al calzolaro 7 scudi per restituire in un mese ½.

Domenica 3. Maggio Ritornai ad imprestar il mio vestito alle monache di Sant'Ambrogio in gratia del Signor Galgani, non havendo servito per la morte della sua zia.

Il Giovedì Santo morse la Signora Nona. Il Martedì feci il mio sermone con grande applauso.

23. giorni stati nel viaggio di Loreto, ritornai nel medesimo giorno del Signor Senatore.

Mercoredì Aprile fui la prima volta a Frascati, ove mi stancai.

Giovedì Mercoredì Aprile fui la prima volta a Fiumicino, dissi haver ucciso lepre, acqua «c'acompagnò», tirai al volo, «morduta» la triglia, si spezò seratura. La sera udii i curiosi avvisi di Roma.

[Andato col Signor Cardinale]

1 Maggio Capitò il vino mandato da Monsignor Cusano subito arrivato ad Orvieto fiaschi 32. Ritorno.

2 Maggio misi in cornice li quadri de' «fiori vechie».

2 Maggio Fui nel giardino di San Pietro, cena, cavallo Bernino «aff.to», e Lazaro Baldi, quadro con gusto.

Domenica 3. Detto fui all'academia della Regina così sontuosa di 100, e tanti tra soni, e canti.

La sera feci pagare al repetitore scudi 3, comprendendo il mese passato, che non vi fu che alcuni giorni tornato, et il mese presente anticipato. Partii avanti il fine di Marzo.

Sabbato a dì __ scritto al Signor Senatore per la posta di Spagna mandato alla Signora Giovedì 22. para guanti 8. lavati, e 4 M. «frangipana» al Signor Senatore da corona frutti di Monte Falco, e scarpa, con 2 pettini di Bufala di Martino f. Cigardi.

Del Padre Aquiani, |molti vanno in estasi|, può esser, che siano in pecato et è appena il primo etc. dimandato a me per «conforto» non risposi quattro parole, andato sebbene diluviava.

A 4 Maggio 76 Stato il Padoanino a farmi ritratto dalle 19. sino a sera, sebbene si penava in 3. ad summus, nemmeno si finì li capelli, che havevo in mezo tutti sotto, incontro bene con la mano in aria, dattoci giuli 31. Lodato Don Gasparo, Connestabilessa. suoi inimici, crepati.

[Ferdinando m'adopra spalto]

A porto Giovanni + s.r ___ lepre finta, vivo Vespignani, Barcha da «Crassan» […]

Alli 6 Mercoledì piovoso una carozza di casa andò a Frascati, con 6 frati di campitelli a 2. puochi giorni sono morse il Signor Brugiutti di febre maligna.

Alli 30 Giovedì ordinai al Signor Lazaro Baldi della copia delli angeli, et originale per me. Risposta havuto dal Bernini, veduto giardino San Pietro. Zecca.

f. 2v

Morto Padre Sfondrati in 7. giorni febbre avuta al Bormio, saputosi mentre Signor Caprana stava per andarvi.

Giovedì 7. Maggio stato da Eustachio provato canochiale più chiaro, ordinatone uno di 12 polici e due da pugno, detto del maestro cavaletto, lunghissimo etc. Detto giorno stato alla «disputa».

Maggio Lunedì 4. e 5. fatto mio ritratto, Padoanino «pascteli», dati li 31 giuli, negato anco.

Mercoledi 6. scritto tutto il giorno, venuto sangue la sera a cena, e 7 giorno seguente.

A dì 8 Maggio Dato al Signor Cardinale della dote per la sorella Signor Capitano con gran ripugnanza. Risposto che haverebbe dato qualche cosa non tucta.

Maggio 7 Havuto lettera il Camillo da Padre Vincenso Maria, che diceva la sua disgrazia d'esser fato Provinciale, e che sarebbe ritornato a Pasqua a Roma al capitolo, comanda distinta dal Signor Giovanni.

L'istesso giorno, io dalla Signora Giovanna, che mi dimanda 3. corone di «coco», e medalione «filagrana» grande simile al già dactogli a Loreto, questa sera sono stato a pigliarli con fatica.

Maggio 8 Martino havuto li 120 scudi da Paravicini per spesa di poco tempo spendendosi tanto, che credo sia impossibile avvanzare un quattrino.

«Salina» è qualche giorno, che non viene vedendo disperati i suoi negozi.

9 Maggio Sabato fato la voltarella in darno, dato indietro Tomaso, non andato poi a schola, dormito et «inloclito», sudato a tirare con D. P. stracciato mio mantello, piantate molte carote al S. C. di dispute etc. Mandate le corone, medalione a Signora Giovanna, scritto Signor Paola, Signor Capitano della Porta docte, Signor Senatore confesso de' danari havucti, desiderio delli 4 anni di messa per D. Piz.

20 Domenica stato alla congregatione non «coreaff.eto» né risposto alla conferenza, che con ghigori. Doppo pranzo, stato Signor Borbone parte del suo amico di 35 mila scudi etc. Ritocco rifatto di Lazaro, venuto Vespignano, andati a Santa Maria Maggiore, nel giardino di Montalto a caminare senza carozze, giochi.

Da certosini belle Fontane, e giardini, cortesia del Procurator Generale MonteCattini, a grocte al luogo solito senza di lui, havuto gusto grande per belle verdure, e quantità di gente incontrata e Girandola bella, e un'ora e mezza a casa, sonata in tavolo nell'entrare, poco doppo li 3. a letto. Stati i medici «Tausi», che ha ogni volta uno scudo d'oro, e Santucci, che ha 50 scudi l'anno «anche vinto» 20. lodato assai ogni cosa, biasimato latte, e datto fragole avanti minestre, Signor Cavaliere in carozza, con […] fragole mangiano colla forche cuchiaro facto rosso. Imprestato carozza Padre Alemanni, «hora». Andato alli 13 dall'orefice etc.

«Crostone» solo, datto 5 giuli, per il vicolo. Signor Andrea Vespignano, andato insieme da Lazaro non ritrovato, rotonda 2 volte etc. Come […] Giesù, a cose, al pianto, a veder cavalli, spartiti.

A tavola giornata […], Signor Cavaliere Colista importuno, Fontana dato dissegno bello grande, col calesso, e Signor Gerardo da Lazaro ritrovato Signor Pietro, e ritrovato pittore fiamengo della chiesa, e copiato. Villa de' Pamfili pare sempre […].

Dal Casino di «elpidio» Benedetti bellino, mi fa girare. Signor Porutatio fatto aprire chiesa. Alla Fontana di San Pietro Montorio «viniva» bellissima vista a veder illuminata Roma havuto gusto grande. Mactino con tanto di festa.

La Regina ha fatto a molti grandi incomi del Signor Cardinale per haverci lodata assai l'academia […]

f. 3r

Alli 29 Aprile entrò in perpetua clausura sotto Santa Maria Maggiore nel convento fabricato da lei di pianta la Principessa Anna Borghese con li 4 di genova, e 27 e 7 laiche.

Maggio si cominciò doppo la sontuosa academia ad udirsi macchia pendente della Regina.

In Fiandra, i francesi entrarono nel paese di Vaessotta l'assediarono. Verso la metà d'Aprile, Staden fu soccorso da 3 vascelli svetesi, persone uno danese detto il Linceo, il Gran canceliere di Dania imputato, sta per esser condanato havendoci trovato altre etc. medalie di sue effigie, con scietro.

Da Messina battaglia successa non si sa vittoria ferito Ruiter in un piede da schegia, e caduto.

Vinone scritto lettera al Marchese Villafranca in scusa della morte di Bucoi, imbalsamato Gibberto, e vendicato.

Danimarca vuole attaccare Stetino con bombe di 1000 libre.

8. Maggio sentito da un racconto della battaglia, che gl'olandesi si sono dichiarati di non haver mai fatto battaglia così sanguinosa, e combattuto contro vascelli di sì misurata grandezza.

Sabato 9. Maggio all'alba capita l'armata francese a Civitavecchia, partita gran gente. 2 di 500 fatti soldati in Roma dall'Ambasciatore, essendo seguito per tutti i porti il «m.e».

Sabato 9. Maggio a sera furono trovati 7. candelieri della Minerva sottrati al Culiseo, saputo per confessione Penitenziere San Giovanni Laterano che sapendolo non poteva mangiar per il caldo, andati con sbiri, scoperti, pigliato uno che tremava delli 5, e due altri.

Lunedi 11 Stata capella solita incoronazione, non vi ha assistito il papa finché stasse bene, stati molti Capitani, et Officiali armata Francese, che si dice partirà alli 15.

9 Sabato cominciata la prima giornata senza acqua, domenica gran gente attorno.

11 Lunedì Sotto la Ara Celi stato sfrigiato una zitella in croce malamente per haver detto dui volte in chiesa, e non haverlo più voluto un pittore, nella sedia della gravina portate.

13. Mercoledì Stata a Capella doppo pranso il Signor Cardinale, non stato il Papa per poco di flussione, e si dubita non vi assisterà dimani, né darà la benedizione. Detto asseveramente la morte del Ruitter per la ferita. I francesi 10 giorni sono l'hanno detto.

A San Giovanni Laterano Morse subito un francese dicono nobile, che havendo lasciato tutto il suo faceva de 7. chiese ogni giorno. A San Marco in una rissa restarono alcuni morti. La nocte fu sparata affatto una cosa al corso. Messa una taglia per li altri 5. candelieri.

Alla chiesa Nuova un però fù furono robbati ad un Prete 900 scudi.

Questa nocte segati 3. Catenacci dalla porta, ove si fabricano le carozze al Viceré di Napoli essendo sopragionto il giorno. A Civitavecchia l'armata porto via per 800 soldati fatti qui, et 8000. Agnelli, e migliara di cipolle.

Maggio 14. Giovedì Manca il foglio d'Augusta. Inteso, come il Re, è arrivato sotto Condé, che fu cominciato a circolare alli 17. Aprile. Pigliorono un forte a e«nc»oto con occisione di 200 spagnoli. Già ha havuto 2. gagliardi assalti difeso bravamente, et ha havuto ordine il comandante di non sentir alcuno parola di resa, hora vi sono 40 mila huomini.

Tuto allagato da una parte, in mezo a due fiumi, si può battere solo da una parte.

f. 3v

Servitosi il Re di Barche per impedire soccorso, che si dice vole dare li Dangen.

Entrato in più volte 500 spagnoli. Filisburgo socorso tentato 3 volte respinto solo batuto un comandante, et ingegnero. Ruiter dicono morto cattolico.

Duca di Jorch ricusato d'andare alle cerimonie Anglicane, ma nella capella di Portogallo, et alcuno dice comunicato. Turco dicesi inclinato alla tregua, per opera Francesi. Gianforti havuti regalo di gioiello, e mille ungari verissimi.

Tirnato per febbre Imperatore. Da Venetia passa Borroville per Catalogna con 150 huomini di seguito. A Venetia quasi tutti facto il sabato. Furono offrite 50 mila scudi per carica Conte Ercole. Galeoni portato 27 miglioni. Namieris sforato sasso di Gant, entrato a contributione, e smantellato. Da' nostri lasciato canone etc. Si martellano Mastricht, e Limburgh | Signor Giulio Troilo stato a Civitavecchia dice esser bellissime le galere, bravi ordine, bella gente habiti etc. e la capitana e etc. indorate affatto così tutti li scudi, e dentro tutto di seta etc.

Roma alla Ara Celi cominciata la festa per capitolo e beatificatione, facciata, et apparato bellissimo, ogni giorno sermone, indulgenza etc. vivono 1000 frati, 6 indiani. Hanno portati via tutti li servizi de' maiolica, che osservato da un laico andò dietro ad uno, che haveva il Bocale, e scopertoli il mantello li levò il bocale, et alzò la mano per darcelo sul capo, ma vedendo in un subito il Cardinale Barberino, col generale, che gli disse: ferma! volse cader di paura, e fu cosa curiosa.

15. Venerdì Sentito la morte del Ruiter da buon eretico alli 30. scorso, e che i capitani non voliono obedire al Vice Amiraglio. Dicono preso per assalto Condé, et assediato Valentiana ed il Signor Capitano s'immortalò. Malissime nuove in tutto per i spagnoli, che in Fiandra hanno solo 5000 huomini. Invasi gli stati Neubarghe dalla guarnigione di Mastricht. La Regina |che ha fatto gran encomi di nuovo del Signor Cardinale per le lodi, et attentione| non v'ha più in Amburgh per essergli venuti con li quattrini migliori nuove.

Maggio 16 Sabato [Scritto Signor Senatore Signora Giovanna Signor Capitano Signora Paola. Signora Cusana] Sentita la presa di Condé per assalto sì ma non tagliato a pezzi il presidio, ma bensì prigione da 1200 col governatore, et assediato un forte vicino Valentiana. L'armata a Civitavecchia non ancora partita.

17 Domenica L'armata di Francia non è ancora partita.

18 Lunedì La mattina partì l'armata di Francia, si fermò vicino Fiumicino 6. ore miserabili per il vento contrario, et in subito disparve.

19. Martedì Si sente come l'armata di Francia per vento contrario sia ritornata a Ponza, e si è publicato come a Genova, e Civitavecchia hanno sperse quantità di doppie false di 13 giuli di valore fatte coll'impronto di Spagna, e ne sia toccata quantità a Don Angelo Altieri per havervi venduto 4000 agnelli, e altri comestibili.

f. 4r

12 Martedì Arivato a «cratoli» a schola sudato, et a piedi. Instructo Padre Alemani per Signor Cardinale. Stati i medici a vedermi in piedi, mangiato le araggiostre avanti la minestra per prima volta, venuto a 19. via del Signor Cardinale con tanto di etc. Plinio difeso dice haver falato con conteraneas, e conious. Portato a casa cornice mal fatta d'ebano pagata 7 giuli. Fatto inventario di quadri proibiti, sentito male da Por.o A. S. Nereo B. P. Baldigiani mostrate le lodi di Padre Raggi etc.

13. Mercoledì Sudato a schola andato a piedi, e per il Giesù per l'ombra. Arivato a pranso alla messa a casa. Mangiato cascio di Vabiasina porco, et asciutto, per la prima volta cerase. Alla finestra al sole, e pietra calda |da M. Ber.e| Discorso con D. P. di casa, che ie mis estimè, comme une Prince à sa maison, e da V. plus ricche che son maistre. Ordinato carcioffi, Mez.zo cenato calissino etc. Date P. Baldigiani medalie Treviri cenato subito dopo l'ora. Repetitore «puochissi».

Maggio 14 Giovedì [A. Santa Sabina, S. Alepis. Già dato canochiale buonissimo. Visto Cardinale Cibo nel Giardino S. T.co A Ripa] Levato a 11. Scritto bolitino un ora, comunicato, venuto a casa Vespignano. Pransato ogni cosa sciapito. Cascio sporco. «Lecto» Avvisi portati a MVR. pransava con Pucci, e Secretario. Bevuto bichiaro di M. Pulaiano octimo, e dolci. |havuto lettera San Giovanni che dice scriversi spesso, e che certe dame hanno dimandato alla signora Donna  Teresa se lei era a Roma. Suor Paola, che dice, che la Monsignora Lucia si scordava mai di noi per elemosina. Signora Corbella febriciola. Signor Senatore raccomandazione Indulgenza, e causa per non haver scritto da Bologna. Signor capitano «Parttura» Madre Lucia, e miracoli. Dote Rincaba gagliare amante dicendo non può più star in monastero, che madre Lucia havrebbe pregato dio impicasse a Sua Eccellenza Sonnava Macerati.

Maggio 15. Venerdì Non venuto M. René. Stati li schermitori, Orefici con«bottonone» smaltato di rosso etc. ben inteso, e stimati diamanti, ma non a mio gusto 7 giuli d'oro. Dato a Monsignor Berd.o 5 giuli per elemosine vecchie, sebbene ce ne dovevo solo 4 ½. Martino pigliato madona di Santa Maria Maggiore e bambino con bocca storta. Al collegio sudato. Mangiato cascio novo, et avanzi del nostro viaggio migliore. Parlato Vespignano Campagna. Parlato col prete rescrittore per comedia a galantissima di Bernini. Alla pace Chiesa ove mi piace sempre più l'altare, dalle stampe. Roma che dovesse esser in pianta, e prospettiva non è fata l'inscritione. A San Luiggi del Piemontese, al quale ordinai l'ombrella di tafetano. Passata vicolo, dal ginocchiatore, guardato etc. Sant'Andrea casa nostra. A casa letto la relatione.

Da Milano della Battaglia, che si dice esser fatta solo per «stracciar» Profetia di nostre dame. Repetito s'è parlato solo di legge. Havuto comedia dal Signor Gerolamo per far espiare. Vernatico agro a pranso. Si arivò dal astrologo sicurezza con scomessa a d. P. per «s. 5», sebbene favola. Mostrato lettera Cassina al Padre Sfondrati d' Ordine Signor Cardinale. Stato Colista.

16. Sabato Sudato in tirare assai et in andare a piedi al Collegio. Data comedia da copiare. Lecto et rihavuto libro di Milano dal Vespignano. Non voluto difendere né a settimana, né circoli. Stato Orefice datogli 10. giuli per l'oro del compagno del bottone facto. Tavolo bene buon pesce, e vernotico.

f. 4v

Dopo pranso facte accademie di Musiche. Mostrato anello al Polacco. Avanti pranso, e doppo mostratto a tutti ritratto di pastelli stimato. Veduto attacare li polledri inspiritati. Aggiustato scritorinucio, a schola tardi, voluto passare avanti, e sopra cattapecchi, e strade rotte. Andato a vedere principio di copia di commedia in picciolo. A Santa Sabina a giocare 2 giochi persi. A casa visto le stelle canochiale puoco più. Scritto al Signor Cassina resposta che per l'elemosina ne parli al Signor Senatore il Signor Capitano del medesimo circa sua sorella, ne parli Signor Senatore, e meglio capucino Signor Giovanni Persona, che sà. Può andare a Como si governi etc. Parlai Signora Paola dei buoni consegli alla Signora Giovanna. Guardai la luna, e Venere. Signor Corbella cerimonie mi dispiace sia stato male. A tre ore a cena solo insalata e carciofi. Ma puoi pancotto per saper esser apparecchiato.

17. Congregatione tardi, bacciar le croci Pransato salame, e castrato, o agnello tenerissimo si seguita col vernotico. Tirato fuori io solo l'occhialone mezzo guastato, ma rimesso. Mandato a pigliar Signor Vespignano. M. Ber.o andato dal Francese appena venuto per la «tarcerita». Andati alla Ara Celi in chiesa superbissimamente apparata sino i soffitti, M. Ber.o fatto cascare un impertinente voluto passar perforza si fecero qualche parole in Chiesa. Andati, e subito ritornati dalla loggia. Fermatisi un pezzo a mandar a cercar D. P. | A Sabina giocato 3 gioci persi due, corso benissimo io solo l'anello havendoli già mandata la cavaluccia. A Santa Sabina chiesa. A casa stato da me Buratti datomi disegno della facciata della casa di Milano verso giardino bella ogni portata in Anticamera, e fatto vedere stimato palazzo di T. Freni e Monte Cavallo. Dattomi ancora certi disegni di vasi d'argento «billimi». Repetitore. Dal signor cardinale et essendomi soffiato assai il naso nel voler cavar il capello sentii veniva il sangue, e pigliai licenza, et andai fuori, e ritornato doppo un quarto mandò a vedere, e mi dimandò diligentemente, temendo io sempre ritornasse a venire. Doppo cena, licentiatomi verso il fine della scala parlando di T. Venantio così gran santo di me havevo inteso le meravigliose letioni, caddi, e diedi la testa nella muraglia con una gamba in giù l'altra, altissima «ariva», e calcagno a Martino, che non mi potevo movere, non mi feci però niente affatto. A letto.

18. Lunedì Schermitori, a schola avea le «comete maintien, e persea», messa alla Minerva. Il Padre Alemanni mi disse della Regina, e le lodi dateci dal Signor Cardinale, mi dimandò sincerandosi si poteva haver la carozza. Si hoggi come li giorni passati mi pigliai gusto del libro in colore, e gofo delle fabriche di Milano dattomi da Carlo Buratti. Sento come sia sentito Monsignor Cusano.Tutto il doppo pranzo steti a batter il capitello.

f. 5r

Martedì 19 Il giorno restò morto uno sbirro, e due feriti da gente dell'Ambasciatore di Portugallo alla rotonda per haver voluto «indure» etc., e bravare con armi né ardito sparare. Si dice che Monsignor Governatore havesse fatto proteste ad Altieri, che lasciasse fare, manovre etc. Monsignor Raggi ha un bacinino, e broca d'argento fatta lavorare qui di smisurata grandezza.

20. Mercoledì Da Napoli si sà di certa la morte del Ruitter con portata via una coscia intiera dal canone, e si dice per cattolico, et abbandonato nella Battaglia da' Spagnoli. Che Condé si fosse reso già su la «coronscarpa» difeso bravissimamente, e massime dalli Italiani, morto Capitano Pastola, e «strectu» M. T. Silva lui, e tutti sino a 900 e comandante prigione. Non è vero habbi attacato Valentiana, né forte. Da Milano accidente Prencipe di Ligne.

21. Giovedì Il «Sarticanna» che v'à mastro di campo Generale in Sicilia è un pezzo si trova in Roma banchetato. Vidi stampa di Battaglia d'ucelli, uno de' quali  occisore di merli era come un'aquila, il Funerale dell'Imperatrice, vestita da capucina ritrato «mimico».

22. Venerdì Da Napoli si ha, che sia stato arrotato un Romano mandato qui da Roma dall'Ambasciatore di Francia a sedurre la Principessa Ludovisi |che non viene più per andar in Spagna| acciò persuadesse a suo marito stante li disgusti col Viceré di rivoltarsi da Francia, la quale rispostogli, che distendesse li capitoli che ci vorrebbero fare, gli portò al Viceré, con che quello fu pigliato et etc. Si tiene di certo, che nella Battaglia ultima vi siano Fondati 4. vascelli di Francesi 7. inabili a risarcirsi per combatere, e morto il Vice Ammiraglio. Da Ferrara, che il Cardinale Legato Sigismondo Chigi avanti partire per Venetia, e Milano habbia pagato tutti i debiti, e liberati li prigioni per debito, scarcerati tutti li prigioni, che hanno potuto haver la pace gratis, et amore, e donato 3 testoni per ciaschuno de' poveri si è trovato alla sua partenza. Duca di Bonntuille stà a Milano con 80 cavalli, che vuole vendere, ne dimanda 1000. e più scudi di quelli da cavalcare, e 200, e poi di 300. ungari da carozza. Il cardinale Sforza sta moribondo, e disperato, diceva alli Cardinali, che è stato più volte da lui mi hanno amazato i miei parenti, sordo, non vede non magna non orina, et il signor Cardinale ci disse di fare fare una canna per metter all'orechio, come all'Infante di Savoia. Si sente da Genova benché non creduto, che sia stato assediato, et alli 3. prese Bochain dal Sorges etc., e che siano fuggiti con affogarsene alcuni de' loro soldati il Villermosa, et Oranges, che passeggiava sul corso di Bruxelles, alla vista del Re di Francia. A Roma è un pezzo che vi dimora la Duchessa di Modena, che fu in Inghilterra essendo come fuggita da Modena. Un lacchè del conte «Ocrino» è fuggito al suo paese a Fiorenza coll'abito et un mantello. All'Ara Celi seguitano le gran feste musiche, apparati trombe, e fuochi, col concorso di tutta Roma, e si sta aspettando con ansietà l'eletione di dimattina.

f. 5v

23. Sabato Il Cardinale Sforza, sebbene si stimava morto, ad ogni modo pareva stasse piuttosto meglio però insanabile per essersi di più sparsa l'orina dalla febre maligna da 48 ore. Il Cardinale Litta pure sta puoco bene si stima possi durare puoco. Il giorno li primi Vesperi a Monte Cavallo, il Papa non ci fu dicesi per puoco di «chiragra», che fu «avisa» restassero sconsolati li frati d'Ara Coeli forasteri, non potendo bagiargli il piede. Questa mattina alla fine fu fatto il Generale Padre Saminies Giuseppe grande di Spagna, e fatta la processione tutti «giulivo», con quantità d'allegrezze suoni, canti, apparati, e concorso. Il Cardinale Sforza mandò hieri a pigliar la beneditione Papale però tira avanti bene.

24. Domenica Il Cardinale Sforza alla fine in una bellissima giornata, e della Pentecoste alli 19. hore spirò, havendosi avanti sigillato li stanze facia de' nipoti, che diceva haverlo amazato, Honde si dice sua […] di Firenze, esecutori Signor Cardinale Altieri, Carpegna, e signor Cardinale nostro; che haveva mandato per tutta Roma persone sue molto avanti.

A San Pietro Montorio dietro alla Fontana hanno messo la notificazione del gran giardino di 4000, e tanti semplici da vedersi, con assitenza di 2 frati ogni lunedì del 76. che insegnavano a tutti. La sera alla Ara Celi gran strepito di fuochi il giorno gran genti con sperone da difese giubili che continuarono di 20 giorni essendo un frate mandato in sacco; Ho inteso come hieri successe imbroglio mentre essendo dedicate al Duce, il Generale passato non andò ad incontrare l'ambasciatore, onde disgustati fece sedere al Signor Maestro di camera nel luogo di Generale etc. borbotorono sempre, sebbene fece le scuse, con mandargli sino a casa le trombe, e altre mincionarie curiose. Si sente da' Francesi benché forse impossibile per la brevità di saperlo, che Bochani sia perso, e le galere si anco entrate felicemente in Messina passate avanti Napoli alli 19. et arrestati li frati Minori, c'hanno portato la nuova. Dicono pure, che quelli 60 huomini Francesi tesero l'imboscata alli borgognoni, doppo havergli fatto buttar l'armi, e donatoci etc. l'hanno tutti amazati. Buratti dimattina và all'«oziolo» dovendo designare li theatri, dovendosi fare comedie sontuose per il nuovo matrimonio d'Anticoli colla Nipote del Papa che presto si farà. Gran concorso a Santo Spirito.

25. Lunedì Al Cardinale Sforza trovorono alle 3 ore, che lo spezorono una gran pietranella «acesica» lunga, guasti i polmoni, et un pugno di calcoli nelle reni, che li mettevano l'inapetenza. Ha lasciato a tutti qualche cosa. et alle 9. hore fu portato a Santa Maria Maggiore. Per la festa di San Filippo a primi Vesperi fù grandissimo concorso alla Chiesa Nuova la sera rapresentationi, e lumi, fuochi, et belle galanterie d'apparati d'argento per tutto il Pellegrino, e contorni vicini, cosa assai gustosa. A San Pietro Montorio dietro alla Fontana gran concorso per il gran giardino di semplici si mostra ogni Lunedì. A Santo Spirito siegue arazzo in processione le mule dalla vista di chi […], Festa pure a San Pietro con gran concorso di carozze.

f. 6r

Domestico

Comprai due decine di polvere fina gagliarda, una sporca, a 2 giuli.

18. Lunedì gagliardamente, e con martello, et invenzione di far passare dentro al forno il scarpello si parlò della campanna, e serpentino. A pranso si lasciò vernotico, le fragole, e «gal» fiori benché inspidi continuani avanti, 2 doppo. Parlai poi con Lazaro Baldi venuto a mostrare il san Pietro al signor Cardinale e mi disse esser stato da me per far le scuse per esser a Napoli «cheno» di Salvato Rosa, che però haverebbe veduto restassi servito. Mentre il Signor Cardinale usciva ero io alla scala, et andai abbasso sulla porta non potendomi difendere col tornitore a darsi d'intendere il canaletto nuovo di mia invenzione. Andai dal conte Darino alla Trinità de' Monti dirimpetto Monsignor Tagnani, che mi piacque estremamente l'aria. Ero longo tempo douduo venire. Fece stentare fare gran cerimonie, sta ben adobato avec le madame etc. Mi volse sino dare il bracchio per mi disse esser stato segretamente a Civitavecchia da Ceri etc. Col spagnuolo suo Maestro non compagno, a Paliano etc. Arivai a pena a tempo a schola, stato a tutta la morale, poi il Signor Venantio alle 40 ore, et Araceli avec comotion. Repettitore.

19. Martedì Aiutante solo di scherma toccatomi vestito per dover andare a dar d'intendere meglio il cavaletto al tornitore era abasso, al quale stentai un puoco. A schola a piedi non tanto sudato, a casa già detta la messa, et io al pianto.  Si pransò. Alli 20. ecco il Pittore allievo di Salvator Rosa, che era ito a Napoli havendolo trovato Lazaro Baldi, e di già haveva visto sue opere benfatte. Caminai in stanza con lui assai bene vestito longo tempo stando dubbio della carozza, caldo. B. mi rosolsi, e feci attacare la carozza, et in pari andassimo dal Signor Carlo Coppetti havendo mandato Rocco dal Signor Borbone a sapere la sua casa, ma non fuori di Roma che restassimo mortificati havendo spiegata tutta la giornata, mi promise però di parlare per anche alcuni del Connestabile. Questo è massimamente dicesi hanno in paesi di Salvatora, e prospettive, e figurine compagno di Ghiolfo. S'andò da Lazaro Baldi viddi i miei angeloti quasi finiti, et «dia»rio, che mi piaceva lo lasciai con Lazaro, et io andai a schola a pranso. Diedi ordine per M. Renè. Alla pace, ginocchiatorio trattato, vasi riargentati etc. fatto niente a casa ripetitore cenato, et andato a letto. Dal Signor Ger.o che Ferdinando verrà a casa, in «statura» di Monsignor Cusano.

20. Mercoledì La mattina levai per tempo per aspettare il Barbiere, che appunto puoco era stato avvisato, li schermitori si meravigliarono di tanta puntualità, feci puoco, perché vennuto M. Renè che si era fatto pregare. Talio di capelli puoco, e bene, lodò polvere di cipri, dicendo havere lui da 2 «trastui» buona, petini tondibenti tartaruga. Pectinar spesso, e bene, che così credeva, che in 6. mesi fossero rimessi li capelli assai. per tagliarli non bisognava metterli socto. Insegnò il modo di metterli etc. ci feci dare 5. giuli, e dissi haverei mandato a pigliar polvere, e che andasse dal Signor Gerd.o

f. 6v

20. Mercoledì che non trovo. Io andai con M.r Berd.o all'Ara Celi per la lunga presi con sole, sentii un puoco delli Belli sermoni di elevati ingegni, che si fano due volte al giorno, uddii messa tra la meravaglia, venni per la scala a casa col sole, non essendo andato in altro luogo, se bene il Cardinale m'havea, e proposto, e infestato, acciò levassi a buon ora, et andassi lontano, me lo riservai il doppo pranso. A casa ancora a buon ora andai a piedi, |lasciando M. Ba.e accio in occasione facesse suonare| dal tornitore, che non haveva finito, e dalli bottoni, che non era in casa. Arivai giusto a tempo. Si pransò con gusto, et il Signor Cardinale mi disse d'andare fuori in qualche luogo alle 20. hore. Ordinai il calesso per li 20 ½ ma appena erano tornati li cavalli imprestati al Padre Alemani colla carozza per incontrare il figlio regente Galerata veniva a farsi giesuita, che ero il Colista, che mi diede di nuovo, e trattenne sino alli 21 ½ onde subito finito montai in calesso con M. Red.o senza cavallucia per essergli rallentata una vena. Andai da ponte Molo per esser più comoda, non viddi né falsificata nuova, né convento frati sant'Onofrio non haver dali trovati, bevessimo all'osteria si spese un giulio essendovi molti prelati il vino rosso, e bianco era ottimo, li cavalli cioè castrone, e guercio fecero delle solite, onde io saltai fuora con qualche riso, non trovavamo la strada, ma un pezzo passato ponte la trovai simo a mano dritta, che fù longhissima, ma comoda, smontassimo in cima della deliziosa pianura, e non trovando mai li casini di Mellini, e Barberini stimando havergli passati, dimandassimo a certi, che ce l'insegnorono, girassimo un pezzo in torno, m'ero quasi perso, nel labirinto, havevamo de' Gelsomini mole etc. andassimo a piedi già tardi per un pezzo, e passò il scoperto calessone per la parte di San Pietro, ove si fermassimo, e gia tardi arivassimo a casa sempre correndo a tutto trotto, che havrà fato poco servitio alle giostre delle rote per i selci. Repetitore, e cenato.


Trascrizione a cura di Roberto Fiorentini