Il cardinal Ferdinando al principe Francesco

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Roma, 4 gennaio 1572

Med. 5087, n. 1 (cc. 3r-4r).

Il cardinale Santa Croce ha sentito con infinito piacere la risposta di Vostra Altezza nel suo particolare, sì perché li porta cosa desiderata da lui sopra modo, sì perché li vien concessa con quella cortesia che mostrano le lettere di lei; la quale ringratia sommamente et sta aspettando nel resto d’intendere che fusse comparso l’ordine al signor di Piombino di mandar il corso a Firenze et eseguito conforme alla buona volontà di lei. Il che, quando sarà, io ne darò anco conto a Nostro Signore acciò sappia d’esser stato obedito.

Sua Santità, contra il solito suo, in questo negotio della preda ci ha variato fra le mani et con le parole sue hora buone, hora dubie, non s’ha lassato mai pigliare et ci ha trattenuto siché non è stato lecito stringerla senza sospetto di lassarla troppo mal sodisfatta. Il che io non ho voluto cimentar, non sapendo se a Vostra Altezza forse tornasse meglio et fusse per piacerle più il cedere hora al suo gusto, per servirsi poi di questo atto a cavarne commodo maggiore in altra occasione, che per sì piccola cosa alterar l’animo suo, assai pronto allo sdegno per danario, //c.3v// et hora forse tanto più, sendo invogliata d’armar le due galere, la qual resolutione vo io pensando, che la farà dichiarar l’animo suo, non havendo remigi a bastanza senza toccar li condennati. Se ben da altro canto non credo sia per partirsi dalle capitulationi, non potendo senza Vostra Altezza complir all’obligo suo nella Lega. Conferirò il desiderio di lei con l’ambasciatore accioché ciascuno di noi vegli l’occasione d’intender l’animo di Sua Santità con più dolceza et destreza che si può et che Vostra Altezza habbia questa sodisfattione che desidera.

Fui talhora in pensiero ancor io di communicare col Commendator le richieste de franzesi, ma dubitai di non far peggio, solendo certi stomachi guasti convertir in pessima sustanza le cose anco più salutari.

La ringratio che havesse admessa la proposta di messer Andrea Al[eotto] con animo di ricordarsene; et con efficacia molto maggiore la supplico a tener memoria di messer Galvano Castaldo dottor perugino, pur per la ruota proposto et raccomandato dal cardinale Acquaviva, mostrandosi questo signore //c.4r// tanto desideroso di questa gratia, che io non credo che Vostra Altezza con altra più potesse obligarlo; et tanto amorevole nostro, che si debba, massimamente con certe occasioni, a favor d’homini meritevoli, mostrarli di farne stima.

Quando Sua Santità publicò il motuproprio della remissione de banditi, nominatamente escluse il capitano Mariano d’Ascoli in voce; come io so prima che hora di luogo sicuro, se ben prima non m’è occorso dirlo. Tuttavia, dove gl’agenti suoi mi mostraranno ch’io possa giovarli, lo farò prontamente come debbo in quel che mi venga comandato da lei et possa esser suo servitio. Col qual fine a Vostra Altezza baso la mano.

Di Roma li iiii di gennaro 1572.

[Post scritto] Il generale di Santo Augustino mi prega a far con Vostra Altezza l’offitio che ella vedrà dal memoriale incluso, il quale le mando raccomandandoli il desiderio suo.