Trascrizione a cura di Roberto Fiorentini
Prima parte
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Il primo di Settembre sortissimo dà Santa Maura con tutta l'Armata Veneta ciouè con li Regimenti Maroni, Gabriele, Mirabaldi, Gientili, Bachili con li suoi Albanesi, Stifanini con li suoi Cruati et Zandioti, due compagnie di Granatieri, una d'Artifice, e due Compagnie di Cavalli, cioè lascari; et sopra tutta questa giente fù accompagnata in una vale derimpeto à porto Scorgione dal Cavaliere Alcinago, et dal Signor Alberti Ingigniero, così comandatoli dal Signore Generale Strasoldi, l'acompagnamento durò tutto un giorno et una notte, et di poi si imbarcasimo mà con solo l'infanteria perche per ordine del Signor Capitano Generale fù rimandata la Cavalaria à Santa Maura, imbarcata che fù la giente si portassimo al Petalà per ivi attendere qualche nove del Signor Colonnello della X.ma che con il suo Regimento ora andato, a fare solevare molti vilagi de' Greci acciò venisero alla devotione di S. Marco, non comparendo si tornò indietro, et si andò al porto Dragonestre per fare acqua, et ivi attendere il sudetto quale finalmente capitò il sabato delli 3 Settembre acompagnato da' 1500 Greci parti armati, e parti disarmati quali furono la sera istesa proveduti d'arme, et di Biscotto, la Domenica suseguente la Matina per tempo sucesse il sbarco di tutte le Trupe, Veneti, Maltesi, et Papaline, mà per non eser statto proveduto di cavalcature dà soma, et per li Offitiali quasi erano necesarij causò tanto disgusto, et confusione, che sarebbe imposibile al racontarlo, niente dimanco pregati li ausiliari à compatire la necesità et l'imposibilità si misero con buon coragio alla Marchia, seguitando il signor Generale Strasoldo condutore di quella, si marchiò tutto il giorno per montagnie et dirupe senza trovare mai acqua sé non quela, che piovè dal Cielo; à Sorriva che fù il primo villaggio, che trovasimo, à piedi della Montagnia trovasimo grandissima quantità d'uva, che servì di ristoro à Soldati mà continuando il nostro viagio andasimo la sera à fare alto in un villaggio chiamato Podrom, situato in un Monte et di poco comodo alle milizie per essere l'acqua lontana, et poco proveduta di Carne.
Li cinque dovesimo partire per tempo per sfugire il caldo et per arivare all'incontro dall' fiume mà per qualche disputa sucessa trà il Signore Generale et Ausiliarij per causa d'alcune cose, che mancavano si tardò qualche hora, mà finalmente superate le dificoltà si movissimo in marchia, pasando per infiniti boschi persino passato il mezzo giorno ove si fece altro per attendere le trupe, et per ristorarsi col riposo, mà che per mancanza d'acqua non si poteva cavar la sette per causa della quale morsero in un bosco due soldati Maltesi, verso le 22. hore arivasimo à certi molini ove poche hore avanti erano stati 4. turchi per macinare; mà più per spiare della nostra venuta poco lontano dalli molini vi è un vilagio chiamato Sturniclus
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quale trovasimo dalli abitanti abbandonato, et non vi era se non qualche due case de' turchi; di là si continuò ad avanzarsi verso il fiume per essere dà quel canale poco lontanto v'arivasimo con là vanguardia comandata dal Signore Stifanini, non si tosto comparissimo alla Riviera cognominata Sbonazore, che si fecero vedere dà lontano li Turchi segnio manifesto che erano consapevoli della nostra venuta. Il Signor Generale acampò in Rizzespuli le sudette vanguardia con la fronte al fiume, et colocò frà esa 4. Moschetoni che feccero al occasione mirabile effetto in tanto li turchi l'avanzavano coragiosamente. Mentre anco dalla diligenza del signor Generale veniva accelerata la marchia de' signori Maltesi, et Papalini quali arivorono in tempo di potere fare subito un distacamento . [cancellato: intimai tanto il nemico di 100] huomini per sostenere li Cruati, qual distacamento in timorì tanto il nemico, che creduta la vanguardia asai più forte di quelo era risolse di riparare il fiume pianpiano con continue scaramucce veduto questo dal Signor Generale impiegò il Signor Cavaliere Alcenago per asistere al passaggio di tutte le altre truppe, che già erano tutto arivato, ci fù eseguito così bene che comandò che in meno di meza hora si trovarono tutte acampati al bordo della reviera, in facia del nemico ove sucese scambievole scaramucie per il contrasto del passaggio anzi li croati impacienti in 12. di loro passarono il fiume et alla faccia del nemico, né ferirono molti, et fecero ad uno de' principalli la Festa animati, dà questo felice suceso si risolse di pasare con tutta l'armata il fiume per tagliar fuori il nemico, à tal propositione si trovò qualche dificultà ne' soldati alegando la lor stanchezza et la profondità del'acqua, mà li Cavalieri et Officiali del Papa lasciatisi persuadere dalla raggione, e dal honore della gloria, obligorono li soldati à fare di bonavoglia quelo, che sarebero stati necesitati di fare per necessità, et per la loro salveza, animati dà così valide raggioni et dalla risolutione de' loro comandanti, tutti si scalzorono, è dal esempio, dal proprio Generale e dal signor Cavalieri Alcenago, che prima passò dà quella parte il fiume, con li soli granatieri, si misero tutti nel acqua, et con costanza mirabile, prima di rivestirse si misero in Bataglia in tanto che questi dal'ala drita passavano, si misero con inifinita risolotione à passare quelli anco dalla sinistra composta di tutti l'albanesi, è Cruatti, guidati dal valore dal signore della rocce Santa Magiore di Bataglia del signor Bacchili Governatore dell'Albanesi et
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del nominato Serafini Capitano di tutti li Cruati, li nemici vedendo nei nostri il sprezo del pericolo et l'ardita rissolotione di Combaterlo si diedero vergognosamente alla fuga ricoperando però li loro morti, e conducendo li loro feriti noi non avendo Cavaleria d'alcuna sorte non potessimo inseguirli et perciò si stimò meglio continouare il Nostro Accampamento per asicurarsi dalla stratagieme de' nemici, ò per dare qualche riposo alli poveri soldati et Officiali la più parte de' quali non havevano per mancanza d'acqua né beuto ne mangiato; finitosi così gloriosa operatione il Signor Generale pensò di continouare le sue instrutioni, che erano d'abrutiare, et incenerire tutte le terre, et vilagi che si trovavano di là del fiume perciò su la mezza notte tenne consigli con tutti li Cappi di modo agiendi, la matina suseguente così fù risoluto di fare un distacamento di 300. huomini comandati dal signor Collonello Maroni, et asistiti dal Signor Colonello della X.ma con tutti li suoi greci, acciò trè hore avanti giorno si portasero à Spardi terra molto grosa et asai rica, con molte instrutioni, che per brevità tralascio.
Ubedì il Collonello mà marchiò con tanta lenteza, che non solo diede tempo à nemici di fugire, mà si lasciò arivare dà tutta la nostra armata finalmente entrò nella sudetta terra senza alcuna opositione, è fù posta à sacco et à focco, l'istesa matina, abenche stanchi si pasò à Revracocori terra asai più grosa e più rica, la si fece altro con tuta l'armata, ove prima di partire si incenerì dopo esersi, molti caricati di spolie pretiose de' nemici il signor Generale premendo dire portarsi, con solecitudine al imbarco fece continuare la marchia sino alla sera, che si arivò alla Salivorica terra la più abondante di tutte le cose, che desiderare si potrebe la si stete tutta la notte, e quasi sino al mezzo giorno per dare tempo à soldati de' reficiarsi, e di godere qualche riposo havendo stabelito di non fare gran giornata havendo riposo dopo si metesimo in marchia al hora sudetta e si portassimo à Muravia per ivi alogiarsi per causa della piogia che ci incomodava ma trovatala di già tutta abrugiata dà greci, che contro il buon hordine abruciarono molti vilagi prima del arivo del armata; fosimo perciò obligati à continuare per strade disastrose il nostro viagio et andasimo à far ala nella terra d'«Ang.la» Castro esendo stato abandonato il Castello dà Turchi, et il vilagio da quasi tutti li greci la si rinfrescarono le Militie et li greci condusero al Signor Generale 26. Schiavi fatti dà loro in un bosco con 11. Cavali di rico botino
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che fù poi sachegiato dà una partita di nostri soldati la matina suseguente andasimo à Stivoria, ove per esere à sai tardi, e non ci restando più che sachegiare né abruciare facesimo alto, et nela nostra partenza arivarono molti imbasciatori dè gretij dà molte parti, esibendosi per il servitio della republica; la matina si pasò a Griocori loco poco lontano dal fiume, quale s'abruciò poco lontano dà l'atochi loco situato di là dal fiume ò per dove noi dovevamo guazare per portarsi «Appetolà» mà perche era tropo profondo il signor Generale pensò di darne parte al Eccellentissimo Signor Capitano Generale accio si «venese alcuare» con le Galeote alli scoglij corzolari et con le galeote e filuche, alla bocca del fiume esendo stati acampati tutta la Notte in un boscho mà il sudetto signor Capitano Generale non trovando aproposito tratenersi con l'Armata frà quelli scoglij obligò il Signore Generale Strasoldi à pasare bensi con le Galeote il fiume. Mà d'andare per strade buscose e montuose al petalà per imbarcarsi e finalmente doppo de 6. giorni di penorioso, e faticoso viagio con la disolatione di molte terre, è vilaggi et fuga vergognosa di turchi si terminò il nostro viagio.
Seconda parte
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In quanto la fortezza di Preusa (per quello ho potuto osservare o ricavare) ella dun recinto angustissimo, e di figura quadra irregulare difesa da Turrioni nell'Angoli, e nella Mezzania delle Cortine eccetto dalla parte verso Levante che guarda il Canale dell'Arta il quale forma un posto sicuro, e coperto da detta fortezza situata sopra la bocca del medesimo, e circondata da una fossa larga sei in sette passi in circa di poca profondità piena di canne e di fango con pochissima Acqua non essendo dietro alle sue Mura (per quanto si dice) alcun terrapieno certo e che sopra la loro grossezza non puo adoprarsi che Cannone piccolo, mentre non vi e spatio per la reculata. Il che viene a corroborare quello fu riferto che nel sparare un pezzo cade qui dalle mura, et i Parapetti essendo il muro di poca grossezza presto con una Batteria sopra la sudetta Collina, se gli levarebbe ogni riparo, e con le bombe s'incendiarebbero in momenti le Case per essere tutte fabricate di legno.
Traversai il Canale di Preusa con farne scandagliar l'Acque che trovai le piu scarze di Piedi quattordici in quindici. Costeggiai le ripe del Canale dalla parte verso tramontana per osservare con piu diligenza li siti del sbarco, i quali trovai apunto tali, che a Vostra Eccellenza erano stati già riferti, osservai, che quattrocento passi distante dalla fortezza poteva con barche sicuramente seguir lo sbarco coperto dalla collina dal volgo chiamata Memett Aferti in parte guarnita d'alberi sito importantissimo per travagliar quella fortezza, mentre la sua sommita la domina a tiro di moschetto, e somministra nella sua pendenza un alloggio sicurissimo alle Militie di sbarco, et alle Artegliaria la quale apunto non puo sbarcarsi che in ottocento passi in circa distante dalla fortezza per non esporrer le Galere al Cannone della medema le quali in quel sito possono dar fondo in 50 o 60 passi distante dalla Diga, et assicurare con fuoco incessante lo sbarco ol imbarco d'ogni cosa in caso di bisogno.
E la fortezza di Santa Maura assai più grande, e piu forte di quella di Preusa il suo recinto e di un Pantagno inregulare fiancheggiato da cinque
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Torrioni, de quali tre sono vastissimi, e due angusti, le sue mura sino all'Altezza del Cordone paiono di buonissima Struttura, e le Cannoniere che s'osservan sotto il medemo denotano l'esser in più luoghi delle case matte, massime nelli Turrioni per renderli più capaci dell'Arteglieria, et havere una difesa piu radente, il che maggiormente s'osserva dalla parte del mare, ella e tutta circondata d'acqua eccetto verso ponente per essersi in parti imbonita la fossa la sua habitatione sopravanza di molto dall'altezza del suo recinto e le Case sono tutte di legno.
Questa fortezza e molto avantaggiata dalla natura essendo bagnata dal mare dalla parte di Grego, e tramonatana da quella d'«Ostro» e Gerbino da un grandissimo lago, chiamato il Canale sopra il quale per un Ponte di trecentoventiotto Archi di Muro si conduce in fortezza l'acqua dolce dal Borgo di Masichi situato nel Isola Lefcada in distanza piu di un miglio da detta Piazza, la quale e pratticabile solo dalla parte di Ponente Maestro per una lingua di Sabione molto angusta, che la congiunge con l'Isola sudetta, e dalla parte di Sirocco levante sopra la continuatione della medesima lingua di Sabione che pure disgiunta dal continente di Terra ferma da tre picciole Isolette non permette la communicatione della medema, che per via di quattro Ponti di legno che ne facilitano il passo ben e vero che li Canali che formano l'Isolette sudette sono di pochissima profondità, e che facilmente con Terra, e fascine possono imbonirsi massime quelle che in 650 passi in circa distante dalla fortezza disunisce quella dal Isola del continente di Terra ferma. Quela natura havendo proveduta di terra, e fascine facilita infinitamente il trincierare, e il coprire l'Alloggio delle militie come pure di formare sopra la Diga di detto Canale una batteria di mortai che benche in distanza di 650 passi in circa non mancarebbe a sortir l'effetto di rovinar in breve, et incendiare con le bombe le case di detta fortezza per essere di legno.
Venendo poi serrati tutti li passi da Greci ed Zalfalonica, e Lefcada
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e terraferma conforme l'Impegno toltoli in scrittura da Colonelli «Metaxa», e Angelo Decima, e da Domenico Pulcialla et occupati i posti più importanti massime la Collinetta del Mesxisti do Derruix Afendi chiamato il Chiebbe Casino assai delitioso e forte per essere recinto di muro in cima di detta Collina, come pure di altre colline circonvicine di «Pravola» che difficultano affatto la communicatione di terraferma con Santa Maura, e che nel medemo tempo fiancheggiano il nostro alloggio si potrebbe poi assicurare in questa forma le nostre Palle con terra e fascine travarsare il Canale sudetto, e portar l'approcci sopra la Penisola di Santa Maura ove piantando una batteria di Cannoni per contraporsi a quella del nemico e levare la difesa, e la moschetteria con rompere li Parapetti che sono tutti di mura assai sottile sopra l'altezza del Cordone, facilitarebbe molto l'impresa d'alloggiarsi di notte nel borgo di Allinzeric a tiro di moschetto dalla Piazza, et ivi trincierarsi nella forma piu conveniente travagliare incessantemente la fortezza e tentare se mai fosse possibile d'attaccare il minatore al Torrione cola poco discosto coperto dalla rotondità del medemo.
Ma assai piu facile mi pare che reuscirebbe l'intento col formare un 2° attacco dalla Parte del Isola di Lefcada, ove non temendo per l'Impegni sudetti sorpresa alcuna dietro le spalle si potrebbe far lo sbarco nel Porto San Groe un miglio e mezzo in circa distante dalla fortezza e formare la medema notte coperto da un gran borgo chiamato da Greci la Città una forte Trinciera da mare a mare, ove piantando un buona batteria per contraporsi, ed istinguere le difese nimiche sarebbe facile l'attaccare il minatore dalla parte già debole del piccolo Torrione verso il Golfo, il quale non ricevendo la difesa che da due soli Pezzi di Cannone, e non essendo disgiunta a terra per alcun fosso come il remanente della fortezza, ne facilitarebbe maggiormente l'approccio il quale puo anco facilmente seguire longo dalla rupa del mare coperto dalla propria altezza del Sabione senza essere ne veduti ne infilati dalla fortezza.