Roma, 15 giugno 1571
Med. 5085, [già num. 225], c. 471r-v.
Domattina sarò con Sua Santità per risolver qualche buona forma delle cose scrittemi con le ultime et communicarle le copie, non havendolo potuto far prima per occasione buona. Intanto le posso dire che Commendone risponde a uno amicissimo suo et mio che ha cara questa occasione particolarmente per mostrare l’animo suo verso di noi et che, se ben è tanto nostro che possiamo prometterci tutto il valere suo, vuole non di manco che gl’effetti ne siano più chiari testimoni. Harà poi havuto le lettere di Altemps, di Como et la mia che dovranno tanto più haverli accesa questa volontà, della quale io gl’ho fatto fare per questo medesimo prelato un ringratiamento complitissimo che, come si dice, gl’harà toccato l’ugola.
Lunedì sarà consistorio nel quale potria esser che Alessandrino havesse la croce, se no egli l’aspetta di quella settimana in ogni modo per partir poi al principio dell’altra.
Sua Santità mandando al Bosco due some di paramenti et reliquie con vasi ecc., due poledre et sei asine, ha voluto ch’io l’accompagni d’un passaporto che le liberi d’ogni impedimento et pagamento. L’ho fatto, parendomi chea non dovevo, né potevo mancarne, et a Vostra Altezza ne scrivo particolarmente perché desidera che tutto vada costì a San Marco, senza scaricar in doana, di che ella potrà dar ordine a chi bisogni.
Il signor Paolo vuol navigare con don Giovanni d’Austria et, non havendo danari, è per gettar via il resto delle cose sue. Il che, vedendo io chiaro quanto il sole, ho dato orecchie alla compra di Palo in quel modo che scrivo a Sua Altezza, cioè per 20 mila scudi di x giuli per scudo da pagarsi hora 8 mila et il resto con commodità a suoi creditori che tengono pegno per 3 mila d’entrata et se la godono in danno suo, et di tutto lo sborso si hanno per l’evittione buone sicurtà. È buon luogo, vale, ho d’affitto 1500 scudi et il cardinal di Cesi m’assicura che si tirarebbe molto più su. Io prego Sua Altezza, come la vedràb, che per commodo del signor Paolo et mio si contenti che io ci attenda et m’accomodi de danari in qual modo più le piaccia, et prego Vostra Altezza che me ne aiuti, poiché si spendono bene, come la sente, che le n’harò infinita obligatione et con ogni affetto le baso la mano.
Di Roma li xv di giugno 1571.
a Segue le barrato.
b Come la vedrà interl. sup.