Accademia Fisico-matematica

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Indirizzo: Casa di Monsignor Ciampini, Via dell’Anima

Accademia Fisico-matematica

Casa di Monsignor Ciampini, Via dell'Anima

La costituzione è formalizzata nel 1677 e viene ospitata presso l'abitazione di Giovanni Giustino Ciampini, a via dell'Anima, alle spalle di Piazza Navona. Non viene fissato alcun limite alla partecipazione, virtuosi di ogni tipo e prelati sono ben accolti (Donato 2000, p.27).

Le materie preferite dalle discussioni degli accademici sono quelle sperimentabili, ma non viene esclusa l'antiquaria.

Alle prime sedute partecipano molti prelati amici di Ciampini: Francesco Serra, l'avvocato piceno Francesco Brunacci, il bibliotecario della vaticana Stefano Gradi, ma anche il medico Paolo Manfredi, uomini di scienza come Alfonso Borelli, Lucantonio Porzio, Antonio Oliva, Giorgio Baglivi, Urbano Davisi. Ci sono poi il gesuita Antonio Baldigiani, lettore di filosofia al Collegio Romano.

Gli esperimenti che vi si tengono la avvicinano alla fiorentina Accademia del Cimento; Ciampini preferisce dedicarsi alle sue invenzioni (carri semoventi e orologi perfetti …).

Lo spettacolo della natura attira molti dilettanti laici ed ecclesiastici, molti in stretti rapporti con Ciampini come il custode della Vallicelliana Emmanuel Schelstrate, Filippo Tosini, Agostino Scilla e Francesco Eschinardi.

Le discussioni lasciano intravedere una polemica intorno alla meccanica galileiana centrata sul concetto di movimento, senza però che la critica prenda mai la forma di una «presa di posizione collettiva». Questa, come molte altre accademie scientifiche del secondo Seicento, è affollata da un «pubblico vasto e mutevole di prelati, virtuosi aristocratici e uomini di scienza», il che «contribuisce a modificare di volta in volta l'attenzione del consesso, che non assume mai le caratteristiche di un'istituzione specialistica» (Donato 2000, p. 29).

Il passaggio della cometa di Halley e l'arrivo a Roma di Francesco Bianchini nel 1684 fanno virare gli interessi dell'accademia verso l'astronomia; ma ci si occupa anche di fossili minerali, si apprezzano i microscopi, costruiti da alcuni membri, e ci si confronta sulle ipotesi animalculiste.

L'accademia mantiene la sua attività fino alla morte di Ciampini nel 1698.

 

Bibliografia di riferimento:

M.P. Donato, Accademie romane. Una storia sociale, 1671-1824, Napoli 2000.

W.E. Knowles Middletown, Science in Rome, 1675-1700, and the Accademia Fisicomatematica of G.G. Ciampini, in "The British Journal for the History of Science" 8 (1975), pp.138-54.

A. Romano, A l'ombre de Galilée ? Activité scientifique et pratique académique à Rome au XVIIe siècle in J. Boutier, B. Marin, A. Romano (dir.), Naples, Rome, Florence. Une histoire comparée des milieux intelletuels italiens (XVII-XVIII siècles), Roma 2005, pp. 209-242.