Conferenza dei Concili

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Sede: Palazzo di Propaganda Fide

Conferenza dei Concili

Palazzo di Propaganda Fide, Piazza di Spagna 53

Sorta per iniziativa di Giovanni Giustino Ciampini e di alcuni letterati nella primavera del 1671, l'accademia di storia ecclesiastica non è un'idea originale. Un progetto dello stesso tipo è stato già ventilato dagli ambienti curiali vicino al Rospigliosi. È tuttavia Ciampini, il quale si dispiace che a Roma manchi "una sì utile cosa"primo a dar corpo a questa idea (Donato 2000, p.13).

 

I promotori dell'iniziativa tra cui, oltre a Ciampini, c'è sicuramente Giovanni Pastrizio, traduttore e revisore per la stamperia di Propaganda Fide e collaboratore al Giornale de'Letterati, forse Francesco Serra, l'archivista vaticano Tommaso de'Giuli, Benedetto Mazzoni e Pompeo Salas, decidono di dedicarsi alla storia dei concili. Il tema è ritenuto di grande attualità al momento della fondazione perché permetterebbe di mettere in luce la santa autorità della Chiesa antica. L'accademia inoltre migliorerebbe il profilo culturale del clero.

 

Le riunioni cominciano la domenica a San Nicola da Tolentino e poi, nello stesso 1671, continuano nel Collegio di Propaganda Fide; in questa nuova sede si tengono ogni due lunedì dal 1672 al 74. Vengono anche fissati gli argomenti («punti») più specifici da trattare: storia ecclesiastica del tempo dei concili, «historie civili»sempre di quel periodo, i canoni e le questioni teologiche. (Donato 2000, p.14).

 

Della conferenza facevano parte dotti religiosi e più giovani curiali imparentati con prelati influenti, letterari e eruditi. L'ambiente è quello erudito e sensibile al rigorismo per il quale l'erudizione diventavano strumento di riforma della Chiesa e di riaffermazione dell'autorità di Roma (contro il gallicanesimo e gli abusi del gesuitismo). Nei primi tempi entrano a farne parte l'agostiniano Francesco Levera, Francesco Biolanti, bibliotecario della Chigiana, Simone Tamagnini, Francis Porter, minore osservante irlandese, lettore di teologia a Sant'Isidoro e storiografo di Giacomo II Stuart, il cardinal Sperello Sperelli, Ferdinando Scufo, il sacerdote reggiano Girolamo Toschi, Domenico Cristini, Stefano Gherardelli, Baldassarre Diofebi, Pietro Creneo; i cardinali Giovan Francesco Albani, Lorenzo Casoni, Carlo Agostino Fabroni e Fabrizio Paolucci, Pietro Gaddi; il canonico Pietro Petrini, il canonico di Volterra Paolo Alessandro Maffei, Pellegrino Maseri, segretario di monsignor Carpegna, Giuseppe Troilo e Giuseppe Paravicini.

 

I frutti dei lavori non si fanno attendere, alcuni membri preparano le loro opere erudite in cui traferiscono una parte degli insegnamenti appresi durante le riunioni e cominciano a cogliersi i vantaggi di quella frequentazione nei curricula: lo stesso Ciampini nel 1672 venne nominato abbreviatore di Parco Maggiore.

Innocenzo XI diventato papa esprime pubblico apprezzamento per l'accademia e queste lodi provocano naturalmente l'affollamento di «gente d'ogni sorta per sapere che N.S. la stima». La pubblicità dell'accademia e la pletora dei partecipanti alle riunioni impediscono un confronto diretto e franco sulle questioni (Donato 2000, p. 19).

 

Quasi tutti i nuovi sodales prendono parte all'accademia per i vantaggi lucrabili nelle loro carriere; effettivamente 28 di loro diventano cardinali, altrettanti vescovi e 2 - Albani e Prospero Lambertini (accademico nel 1696) - papi. Il nuovo profilo dei prelati romani «dotti onoratissimi vissuti morigeratamente … letterati stimati da tutto l'universo» (Donato 2000, p. 21).

 

Bibliografia di riferimento:

M.P. Donato, Accademie romane. Una storia sociale, 1671-1824, Napoli 2000.

M.P. Donato, Le due accademie dei Concili a Roma in J. Boutier, B. Marin, A. Romano (dir.)Naples, Rome, Florence. Une histoire comparée des milieux intelletuels italiens (XVII-XVIII siècles), Roma 2005, pp. 243-255.

P. Paschini, La conferenza dei Concili a Propaganda Fide, in "Rivista di storia della Chiesa in Italia", XIV.3 (1960), pp. 371-82.