Conversation between Mohammed and Colbert (post. 1683)

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Transcription by Roberto Fiorentini

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Colloquio havuto nel Reggimento delle tenebre tra Mahometto e Monsie Colbert

Che fù Ministro di Francia l'anno 1683 à «chi sa leggere»

Amato lettore non voler pensare che il divertirmi ad altrui spese mi habbia facilitato il prender la penna ne che habbia voluto immitare Democrito col oltragiosa risata quando tutti i motivi che si presentano sono per seguire Eraclito con lamentevoli sospiri mà udendo che la falsa politica che fino al dì d'hoggi hò seguita del S. «Laupo» e la moderatione che hà condotta l'Europa al deplorabile stato di miseria in cui si ritrova che seguendo la mia condotta con disimulare attioni indegna e confusa pensa di fare corregere gli Aggressori. Ho sciolto con temperamento che sollevi il mio spirito abbattuto e la stima e rispetto che si deve alla Maestà del Re Oc.mo dichiarando i dilui indegni Ministri trà le quali riconosco due l'animo […] le quali sempre mi sono state odiose come delinquenti di lesa Maestà uno de quali col pretesto di aumentare la potenza di Luigi il Grande e si suggerisca pernitiosi consigli, e l'altro che mostrando un esatta obbedienza à suoi ordini l'esseguisce con insolente bruttalità, e contro questa parte d'Europa mi dichiaro e mi dispurgo per non contaminarmi.

Riverisco il carattere della sua Sacra Persona e riconosco che la sua condotta sarebbe stata non men gloriosa che giusta se si fusse consigliato solo con l'anima sua generosa, e le sue risolutioni si fussero decretate nel Tribunale della sua gran giustitia poiche senza dubio il defunto duca di Lorena non sarebbe stato appreso ne spogliato del suo Patrimonio e quello che hoggi comanda non havrebbe necessità di trattare una picca per lasciare à suoi figli un tozzo di pane. La minorità

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del Re Cattolico non sarebbe stata molestata con una formidabile armata compendo la sé promessa, ne coll'Olanda attaccata e quasi soggiogata col pretesto di debole di colpo tanto leggiero che qualsivoglia mascalzone si sarebbe vergognato di non condinarlo ad uno de suoi schiavi più vili.

L'Imperatore non sarebbe stato insidiato coll'intentione tante volte  poiche l'haverlo Iddio e la di lui Innocenza liberato dal pericolo non diminuisce l'attrocità del non esseguito delitto. L'Alemagna non sarebbe saccheggiata desolata et ingiustamente abbraggiata. Ne li Paesi lascia ridotti in cenere col solo motivo del cosi vaghi et ultimamente i Ministri un si Gran Rè primogenito della Chiesa non sarebbero stati accusati convinti di macchinare coll'Ottomano la ruina dell'Imperio Romano e l'appressione del nome Christiano e li suoi Ministri Reali non sarebbero decaduti della stima da forastieri e dalla sommistione dovuta da Vassalli alla sua venerabile autorità.

Mà la disgratia di questo Monarca deriva dalla sua gran prosperità la quale sicome fù causa della perdita del giuditio di Nabuchdonosor di Alessandro il Grande e di tanti altri superbi cosi aiutata da pernitiosi consigli si à lasciata inchinare al lato dell'ambitione giache diede alla sua giustitia il Regno della Francia per carcere acciò non gli disturbi l'imprese de suoi alti dissegni.

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Convien dunque disperare un giorno veda il suo purgato giuditio che questi Infernali Ministri lo conducono al precipitio e che l'Immortalità alla quale egli aspira più l'acquista con l'equità che con la forza, con l'amicizia più che col terrore e principalmente coll'attioni honeste più che con quelle che sono di gran numero che si prepari con honore di poco gusto per la posterità col nome spaventoso contro di cui tutti hanno da querelarsi mentre le sue vitorie hanno hauto meno degenerato quanto più sono ripieni di horrore i suoi motivi.

Credo che gradirà questo discorso per il motivo che gli darò di disfarsi di peggiori Vassalli che habbia tenuto alcun Rè l'anima negra de quali come carbone tingono e diformano nel volto di Sua Maestà la bella immagine d'Iddio con cui la nobilitò egli medesimo che hà da chiedergli conto de doti così rilevanti.

Mahom. Ben venuto Monsù Colbert siete molto «tardivo». E pur sapete che è molto tempo che mi tormenta il non vedervi in queste parti poiche desideroso riconoscere una persona il di cui sol nome è il tormento maggiore che si patisca in questo luogho non essendoci dannato non tema di udirlo e questi Ministri infernali ogni momento vi chiamano. Perche se hanno d'abrugiare qualche Impudico gridano siamo della manifattura di Colbert se hano da vestir di fuoco un soldato inanimato vogliano Camigia della manifattura di Colbert. Se hanno da accarezzar alcun superbo vano prosontuoso ò ingiusto chiedono à gran voce «scuffie di punto» di Colbert. In tempo dalla «privanza» di questo Ministro tutto quello vi era di singolare nella Francia havea il suo nome, se permettono la bocca di un dottore temerario abbruggiano la lingua di un altro presuntuoso vogliono persuadersi che fanno un brindesi alla salute di Colbert finalmente. Signora le

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vostre machine et inventioni sono qui cotanto necessari che mi persuado doversi far con quelle un nuovo Inferno poiche il vostro nome è si celebre che il mio resta del tutto oscurato, e tengo per indubitato che Io posso esser vostro discepolo.

Colbert. Senza umiltà posso dirti ò Signor Profeta che hò meritato con questi Signori la stima in cui mi significate tenermi mi meraviglio però che à voi recchi gelosia quello che dovrebbe apportarvi «gusto» vedendi così uniti i miei dettami à quelli de miei Colleghi alli vostri per la legga così stretta con che habbiamo unita insieme la Francia con la Turchia e la volontà così stabile con che siamo resoluti di conservarla o per l'Applicatione conche habbiamo sposata la politica del vostro Impero al nostro che pretendiamo di stabilire e dilatare nell'Europa: e perche lo vediate noi habbiamo inspirato al Re che non riconosca altro dritto che quello della forza dell'armi che è vostra legge fondamentale Voi lasciate dilattato il vostro Impero adormentando parte de vostri Vicini con parole inganevoli e senz'animo di compirle, parte con spaventu di crudeltà horribili Noi habbiamo obligato il Re che dia mille parole, e faccia mille giuramenti coi quali habbiano voluto che si obblighi solamente per il tempo hastante à porsi in possesso dell'Azziende e Patrimonij dell'altri e poi con sottigliezza approvata da nostri dottori gli habbiamo levati tutti li scrupoli di «confidenza» e così non sarà già vostra la colpa che non si avanzi nella partenza e questo à quanto à quello che tocca delle crudeltà habbiamo procurato sin hora di non parer tanto torture come Voi altri, la violenza con la quale è più necessario che li spagnuoli non intendino li nostri disegni perche

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quale habbiamo repressa la massima, che giudicavano tanto necessaria, hà fatto, che vedendo non restar altro mezzo per provarla, hanno dato ordine d'esperimentarla nei Paesi bassi anco più ampia di quella, che voi altri havete usata. Vostro Metodo, e che nissun Principe non supponga altro, che d'esser vostro schiavo, perche l'autorità del Monarca si mantenga, et il nostro vi aggiunge il tenerci senza camicia, mirando, che non vi sia maggior cautela della fedeltà del Vassallo che la propria sua miseria voi altri non soffrite potenza alcuna, che possa far ombra al sovrano. Noi altri habbiamo fatto, che il nostro Monarca non solo abbatta i grandi del suo Regno sino che non li faccia sperimentare, che la loro grandezza consiste solo in essere i primi à servirlo. Finalmente il Sultano per la sua sicurezza sacrifica li fratelli, e Parenti, e noi altri habbiamo consigliato il nostro Rè a tenersi i proprij con l'apparenza di Corte, sia sacrificati al suo servizio, a che la poca ederità,  che godono Mosù il Delfino, e Monsù Verico suo fratello la guadagnano con mille scommodi, et indegnità, che li recano l'andare continuamente al suo fianco senza far altra parte in comedia, che quella d'un Paggio, e nel restante delle provisioni delle cariche, e maneggio de negotiati nulla oprino credimi ò Signor Profeta non si distingua il nostro governo.

E per ultimo vi par poco haver ridotto una natione così libera come la francese alla schiavitudine, che vedete quelli, che avanti disputavano col Rè di privileggi, et essentioni haver à fortuna, che li dia anche mangiare. In una parola l'haver obligato Luiggi il grande, che si dia à conoscere per un gran Signore vivendo come il Gran Signore Tutto questo Signor Profeta vi par poco. Et havuta gelosia, che non li tengano per riformati della vostra Setta?

Mahom. Non si puol Signore aggiungere un «Iota» alla sua diabolica inclinatione (parlando però con tutto rispetto) non si potea far di più, ma ditemi con che conscienza quando gl'interessi, e la Saga vi obbligano ad assisterci l'havete tralasciato senza darci soccorso!

Colbert. O' Signore Profetta e che cosa mi dite? Noi haver tralasciato di darvi soccorso? Non sapete voi, che noi obligamo il nostro Rè ad assiservi, e soccorrervi in mille modi. Non vi soccorse con grossa somma, che mandò in Un=

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garia, e Transilvania perche si ribellassero, e mi chiamassero loro successore, accio si liberassero per mio mezzo. Non vi soccorse quando vi mandò la sua squadra alla frontiera d'Italia, acciò li suoi Principi non soccoresso L'imperio, e chiamorno li Spagnuoli, quali fecero tutti li loro sforzi per mare, pretendendo tagliare il vigore alle vostre armi? Non vi soccorse minacciando à tutta l'Europa, per tenerla sospesa, diede ad intendere, che andava contro Genova, acciò non andassero li Spagnuoli al soccorso di Vienna, che potevano per via di Milano, ed intaccò li paesi bassi, acciò li Principi dell'Imperio non seguitassero la loro impresa, e non si movessero al soccorso di Vienna? Non la soccorse al presente, procurando, che si facci la Lega tra i Ribelli Persiani, e Moscovita, et impedisce che non venghi il Polacco ad unirsi con Cesare col metter à sangue, e fuoco la fiandra, acciò non mandasse soccorso à Principi vicini, nelli stati de quali i nostri valorosi soldati si misero alla conquista (imitando i Cavalieri spagnuoli, ne combattendo contro Turchi) combattendo  anco contro Villani nelle loro cappanne, e posso dire, che opera maraviglie, non fù un dar soccorso? Tutto questo non fù un andar incognito alla vostra «Meschita», a far sotto mano quello, che per humani rispetti, non si poteva publicamente alla scoperta.

Mahom. Voi mi dite cose, che questi Diavoli non le sapevano, e non le volevano dire, mà credo, che non le sapessero.

Colbert. Tacci taci Profetta, poiche queste cose sono publiche per il mondo, se ben fin hora non se ne è parlato per nostra scaltrezza, già pare un Diavolo ciarlero hà cominciato à publicare, e non vi è stalla, dove non si disporra di queste cose, e temiamo, che sara in nostro pregiuditio.

Mahom. Certamente Signore con questo, che mi dite mi quieto per la fedeltà che mi professate ma ditemi in cortesia una novità, già che hora con dirla non havuta che più sperava, ma che perdese. Vi domanda una cosa, che spero non mi negate, cioe se quanto voi, et i nostri Colleghi havete fatto per mantenere, et avvantaggiar l'Impero Ottomano è stato buon fine, e lo pigliasse per mezzo proportionato per far Monarca universale il nostro Rè.

Colbert. Veramente Signore Profeta mi obligate in estremo con l'aggradimento vostro mà non meno siete voi obligato alla mia confidenza, poiché ad altri che à voi io non scoprirei un sacrato giurato, et osservato da miei

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Colleghi. Hora aprendovi il mio cuore è certo, che noi desideriamo il nostro vantaggio, con questo però, che il nostre Imperio riconosca per suo capo il Sultano ò Luiggi il Grande, che si unirebbe à voi. Il nostro proceder dunque col Sultano è sincero, se bene è cosa indubitata, che nel mondo sempre si opra con qualche interesse, e che tutti fanno contatto di società, e quando è noto anco al sultano, poiche trattando con la Francia, e vedendo, che ella si opponeva alla perdita del denaro non tanto quanto dalla riputatione, si era convenuto con i nostri, che presa Vienna entrassimo noi con nostri Eserciti, e quello, che si guadagnasse fosse aggionto alla Francia, et incorporato nella Lega Salica. E noi acciò i guadagni fossero più grandi inducemmo il Rè à dividere le sue truppe, e lo fece mandandone parte in Alsazia, parte in Borgogna, parte in Fiandra, quali solo attendevano la caduta di Vienna, e vi giuro, che il guadagno non sarebbe stato picciolo, perche con la nostra vigilanza non miravamo solo à pigliar la Piazza, che con la [hubatione] si rendeva facile esser presa, benche gia molte delle fortezze, e Presidij più forti erano già comprati (da pagarsi quando si pagarà Casola al Duca di Mantova) e se fosse successo, ne haverei havuto gran gusto, perche questi due eserciti sarebbero stati un solo per l'unione indivisibile: Tutto però e svanito soccorsa Vienna, e le nostre speranza sono andate à vuoto. Io morij quasi di dolore, quando viddi deluse le nostre leghe per impedire la Leda di Cesare col Polacco, non potendo soffrire l'ingratitudine di questo, che fù fatto Rè per i nostri negotiati, e diligenze, con questa mira, che egli fosse la rovina di Casa d'Austria; mà à stato la rovina nostra, mà noi prudentemente vogliamo rimediare, perche sentendo, che il Visir haveva gran disegni, e represa Vienna.

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Sperava svernare su le rime del Tevere parendoli che nesuna forsa haverebbe potuto impedire il passo al suo formidabile esercito, perciò si diede ordine con tempo avanzato, che alcune Truppe calassero nel Savoiardo per ridurre ad effetto i suoi disegni, considerando, che quei di Milano sarebbero stati forsati ad opponersi a dette Truppe, e le nostre si sarebbero avanzate contro Milano per togliere ogni timore a Sua Santità si mandarebbe l'armata Navale verso Alcieri, e per disimulare si dovevano imporre contributioni sopra Genova per pagare la gente. Eccovi in poche parole quelli che si è tanto consultato e dà niuno penetrato qua miravano le grosse somme d'oro per tirare al fine non mai pensato i nostri disegni: Hor consideri Vostra Signoria qual dolor di core è stato quello de miei Colleghi.

Mahom. Voi mi havete obligato sommamente manifestandomi queste cose più però mi obligate ancora (e state siguro che questa è una mia curiosità e che niun altro la sapra) sé mi direte (e per la vita de nostri Colleghi non mi la havete à celare) se si fosse adempita questa vostra idea il Suldano sarebbe stato sicuro della nostra fede e compagno come nelle perdite così del guadagno hò la nostra compagnia sarebbe stata Leonina.

Colbert. Già noi sapere Signor Profeta che delle amicitie non vi è proba sicura se tanto ver che se non fossi si gran Lega tra le nostre volontà, io temerei con precipitio mà voglio darvi l'ultime prove della nostra amicitia e farvi conoscere che amicus est alter ego quello dunque che io vi dirò sia sotto ogni fedeltà, è resti in noi supposta la presenza di Vienna la nostra vigilanza havendo premeditate e prevenute le difficultà, ci consideravano

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già signori di gran parte dell'Alemagna, e di non poca dell'Italia di tutta la Fiandra Spagnola, e delle megliori Piazza dell'Elettori «Pulescastrici», già in alcune tenevamo il Presidio altre per timore de Turchi l'haverianno ammesso facilmente, conche era facile impadronirsi della magior parte dell'Olanda et alcuni altri luoghi de Prencipi dell'Imperio disposte così le cose il primo passo era obligare il Pontefice (se il Visir non l'havessi già constretto à rimirarsi in Spagna) che si unisse con noi, e che la Santità fosse quella (ponderano l'unico mezzo per liberar la Christianità esser le elettioni Delfino per Re de Romani) lo proponesse per occultare in tal modo la nostra ambitione e moti parte con minaccie, parte con oro sarebbero stati per noi sicuramente fatta questa elettione si sollecitava una Lega Secreta con tutti li Prencipi christiani nella quale facevano conto vi fossero anco li spagnoli sotto titolo di Religione sotto il quale li hanniamo menati per il naso altre volte facendo patto di conservar la fede, e parola apprendendo che l'Imperio Romano sarebbe più facile liberarsi da francesi, che dal Turco, et che non vi è altra strada per rimettere la Casa d'Austria, la Chiesa Romana sarebbe concorsa con Crociate, Indulgenze, perdoni & conche più si movono li Popoli, che con l'oro qual si sarebbe potuto havere da Spagna, e Venetia assistiti così con denari et arme de christiani pensavano, che ci sarebbe stato facile obligare i Turchi à ripasare il Danubio, e si sarebbero stimati felici se l'havessimo lasciati stare in Grecia, è noi havessimo abracciata la loro legge, e questa è la pura e vera verità.

Mahom. Così credo Amatissimo mio Signore e vi resto obligatissimo senza

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più infastidirci per hoggi, che ci sente quel Diavolo che è il maggior Ciarlone, che sia in queste grotte e s'egli hà udito i nostri discorsi, non sarà notte, che tutta l'Europa lo sapra.

Colbert. Né io sono in stato di rispondervi per un colpo che mi hà dato un Diavolo, e sono si stordito, che non so, che cosa mi sia successa.

Mahom. Cosa, e questa, se vi piace communicarmela che puo lessere restiate sollevato, e non sarà temerità qualificarla, per falsa prima me la diciate perche molti di questi Diavoli si pigliano gusto in darci pena fingendo male nuove.

Colbert. Ah Signore Profeta il Cuore mi diceva esser vero già sono molti giorni, è lo tenevo, anzi, benche sia baldanza lo pronosticavo, cioè, che serrando Io gl'occhi gl'haverebbero aperto lo spagnolo et che li miei colleghi pigliando strada diversa di quella che io tenevo che era di rubarli assassinarli, et anichilarli senza rumore è strepito essi hanno voluto far del bravo, et hanno acceso tanto fuoco in Fiandra che gli hanno fatto vedere le loro miserie, e così tengo per accidente la notitia che né hà dato cioè, che non potendo essi tollerare d'essere publicamente oltraggiati haverebbero dichiarato la guerra al mio Rè, e questo è quello, che mi premeva di dirvi.

Mahom. Non è fuor di proposito la vostra Turbatione, provo pur Io l'istesso, cioè a dire, che l'interessi del mio Impero hà per esser più infausta questa rottura, che la Lega del Pontefice, e Polacco, e Cesare.

Colbert. Ah Signor Profeta mio questa è l'ultima fatalità delle nostre due Monarchie, poi che havete à sapere che il Rè è in mal stato, et impossibilitato di mezzi per le sue imprese su la Spagna senza che ella l'havertisse

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Io mi havevo imposto sei milioni di pezze da otto l'anno per il mio Rè senza quelli che ricavavo à Vassalli con il loro commercio, il quale mancando sarebbe in due anni distrutta la Francia, perche reflettendo all'usura delle quali i nostri Dottori hanno tolto ogni scrupolo à francesi verso li spagnoli nostri amici, e ciò fondati in alcuni testi del Testamento Vecchio, gli vendevano ogni cosa à dieci doppie di quella valuta, et il più vil Contadino ha perciò mutato l'«estratto» nella Canna di misura e la più abietta Villana che l'accupava à Cavar terra già lavora ricami così rimanendo questa senza coltura non dà al mantenimento, e mercantie. Di più si spacciavano 15 milioni di Droghe per il Galeoni. Tutti questi erano nostri guadagni in Spagna. Hor come potrà il Rè assistere à Ribelli d'Ungheria, e Transilvania et ad altri magiori disegni, come comprarsi i Tov.ri delle Piazze? Come mantenere al suo partito l'Elettori dell'Imperio gli Olandesi, et alcuni Principi Italiani sé tutto questo si haverà delle Doppie di Spagna. Io son ben testimonio essendo passate per le mie mani o li mal consigliati miei colleghi che toglieste in quel giorno la Corona di Francia à quello al quale io cercavo porre sulle tempie quella d'Europa.

Mahom. Già sentiamo i lamenti veniamo al rimedio, se vi è.

Colbert. Signor Profeta non vedo altro rimedio che l'aggiustarmi con la Spagna facendo una tregua ò una pace in quel modo che Io l'incaminavo, è se non supplicano all'istesso i miei colleghi la Francia è persa.

Mahom. Così mi persuado, ma credete voi che li spagnoli applicaranno à questa pace? E che ha da trattare, mentre li francesi hanno offeso il «Papa», et tanti altri Prencipi.

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Colbert. Signor Profeta in due Parole voi hvete toccata la difficoltà vi vorrebbe un gran discorso, ma procurano con la brevità, che hò tenuta negli altri punti dire il mio parere. E quanto all'Havere i Principi disgustati quando sarà bisogno l'avezzaremo , e lusingaremo, e con il loro favore ci faremo potenti. Che il trim.se come mai haveremo guadagnato un palmo di terreno in Alemagna senza gli inglesi nel tempo di Cromvel, e gli Olandesi nel tempo d'Oranges? In Spagna senza havere prima manipulata la Rebellione di Portugallo, di Catalogna? In Italia senza i tumulti del Regno di Napoli, e speranze colle quali anche oggi  tratteniamo alcuni de suoi Prencipi. Tutto il Mondo hà procurato la nostra esaltatione, et à tutti habbiamo dato ugual paga, ma «andiamo se» ragionevolmente stanno offesi di noi altri. Il Papa s'infuria richiude il dominio di cose di poco rilievo quando già voi sapete, che non andiamo alla Chiesa se non per ippocrisia, e che in Francia vi son de Vescovi, qual posso nominare che discorrono di scisma con la speranza da Patriarcato, et altri dicono che se il Re radunasse un Concilio non ci trovarebbe il signor Padre sano di testa, et il signor di Talon Au.to Generale s'offerse porre in bon ordine tutte le differenze, et in prova di ciò presentarsi una bolla di Sua Santità colla quale pareva s'opponesse à nostri Privileggi egli vi fè contra un publico parlamento mostrandola di niun vigore a favor del Rè, e disse questo essere il tempo nel quale i scolari di Parigi possono essere Maestri de Dottori di Roma essendovene molti di non minor dottrina é miglior risolutione, quali savio sino à suo tempo.

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Mahom. Perdonatemi Signore se vi interrompo, se le cose vanno così perche non si dichiara il Rè, perche non s'intima questo Conubio e si finisce una volta con Roma.

Colbert. L'Haver studiato di proposito la Vostra politica, è l'haver visto, che havete composto una setta mescolata di tutte l'altre dell'Universo, e di tante Cerimonie della Religione Cattolica affinche tutti vi seguitassero, e non scandalizzare tutti in un colpo il Mondo, vorebbe la raggione non si rifiutasse la nostra offerta, mà ò vi sete scordato di quello pratticaste, ò la vostra richiesta è maliziosa.

Mahom. Non vi turbate havendomi sodisfatto di tutto seguire il vostro discorso.

Colbert. Non Signor non havete da partire con scrupolo; Acciò vediatene non ci allontaniamo da voi, sappiate haver noi suggerito al nostro Rè che stabilisca nel suo Regno la Religione Cattolica per non ritrovarsi nelle guerre Civili d'Errigo 4.° e per togliere ogni colorito pretesto alli stranieri di turbare alcuna parte del suo Regno, che non si prenda pensiero che il Gran Signore viva nel suo serraglio perche fuori del Regno mantenga a noi alcuni con minaccie come fa con Roma, altri con promesse, come fa con l'Inghilterra che elegga con Ministri quali non siano d'alcuna Religione, ma sol credino nella vita presente, et che sappino bengovernare per volere dichiarationi magiori?

Mahom. Molto bene Io non hò hauto tanta habilità.

Colbert. Voi havete la gloria d'haver inventato, ma noi l'habbiamo d'haver perfettionate alcune cose che voi stampaste come in abbozzo mà torniamo al nostro Discorso. L'Imperatore hà le piaghe mie fresche, come potete vedere per il sentimento di Vienna, ma come si ritirava dal'

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dal'impresa se si fa riflessione alla sua Vita passata nella quale tante e tante volte habbiamo procurato sollevarlo dal peso del Imperio, e si come la sua bontà gli ha fatto scordar di tutto quello, così speriamo si dimentichi di questo ultimo e di fare già amare i nostri Ambasciatori, non ostante sappia che sol vanno per disturbare i suoi progressi. I Prencipi del Imperio aspirano, che li facciamo pari à quelli di Francia, mà la gelosia dell'uno, e dell'altro, è l'oro di Spagna l'hà mantenuti così sino al presente. Del «Pollacco» già vi ho detto quello dovevo, mà havendo visto, che noi lo tiravamo à lasciar la Corona, è tanto arrabbiato che per vendicarsi con noi altri s'unirà più tosto al Duca di Lorena, che con Cesare.

Mahom. Scusatemi Signore che non comporta? Tenete voi che Lorena «sviti» i nostri dissegni?

Colbert. Capo del Mondo vi giuro profeta che non ce lo possiamo levar di testa, se stiamo ne festini, al nominarsi Lorena li «crediamo» scaramuccie se ci troviamo ne i conviti più allegri alla di lui memoria li brindisi vanno con le lacrime. Le vittore, e felicità della Francia si mutano in catastrofe di tragedie, non è bastato il nostro ingegno facendo, che le nari impaurischino i loro figlioli dicendo guarda che Lorena ti mangia, che i Maestri di scola chiamino le battutine, e le spalmate Confetture di Lorena, che alli Isterici si sia ordinato di rifondere come à prima origine alla Casa di Lorena fuore le Calamita della Francia e le morti violenti dei Rè non è bastato dico à renderli odioso anzi così più s'è reso terribile et amabile, che sé oggi si ponesse alla fronte di solo 1000 Cavalli nell'Alsazia entrarebbe in Parigi con 200 mila huomini di seguito, e non solo li suoi Vassalli, ma la prima nobiltà di Francia li porta amore e riverenza, quali pene

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patiscono i «ministri» oggi in vedere le sue prodezze consideratelo voi hor vedere se con ragione celo teniamo in funesto.

Mahom. Havete ragione di temerlo ma torniamo al principale intento poi si fa tardi, e questi Diavoli sono sospettosi, è se vedano che ci tratteniamo in discorsi li Turghi crederanno che facciamo qualche congiura, perche noi Turchi, à francesi si anno in pessimo concetto.

Colbert. L'imprudenza de miei Colleghi vi è causa di questo però come d'altre cose vi darò notitia un altro giorno. Veniamo à quello ci deve dar più fastidio. L'Olanda si risente men oggi d'esser stata attaccata l'anno 72 tutta all'improvviso, e se non fosse stata assistita dalli spagnoli non haverebbe hora alcun ardire di risentirsi come non l'hà la Borgogna è molti altri sudditi di conquista essendo delitto di Lesa Maestà di risentirsi della servitù. Quanto all'Inghilterra non ci è mai riuscito da adormentare quel popolo per quanto ci siamo ingegniati il Rè però non ostante il ricevimento che li fecce la Spagna (hebbe ancora «notorio» in Europa) et esser stato trattato benignamente dalli spagnoli e Rè pertanto è Regnante et haver ricuperato per lor diligenza è cura la Corona che pensa si è fatto nostro bon amico, e ce lo manteniamo con alcuni presenti di sua sodisfatione cio'è di alcune francesette che di tempo in tempo li mandiamo havendo gran gusto di vederla alla moda, et io ne tenevo una preparata che credo i miei

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Colleghi non haveranno tralasciata di mandarla. Ella hà il diavolo in corpo, e Luigi nel cuore, e vi assicuro Signor Profeta amatissimo che i maggiori negotij, che hò fatti in essi essi hanno havuto la principal partita le francesine, che si distribuiscono per l'Europa, poiche ambitiose d'haver corrispondenza con Luigi il Grande ricavammo quanto si trattava nel più cupo del mondo, e se io credessi non esservi di noia vi riferirei qui per questa via hà conseguito il nostro Rè si in Portogallo, in Savoia, in Danimarca, et in Polonia, se bene questa ci è riuscita male, et è bene, che io non dica il Perche, basta ella ha scoperto tutte le nostre trame. Non vedete amato Profeta lo stato nel quale si trovano li Principi d'Europa verso noi altri, non di meno se mi rimettessero nel primo mio posto presso al Rè li vorrei impegnar tutti à sollecitare, et obligare li spagnuoli à far pace, ò tregua con Francia.

Mahom. Benche io habbia tant'esperienza della vostra scaltrezza, e della facilità, con la quale sapere ingannar tutti non posso tralasciar d'accusar per arrogante, ò temeraria la propositione, che havete detta poiche in tutto l'inferno non vi è diavolo si temerario, che si vantasse di far quello, è che tanto inconsideratamente vi offerisca. Come diavolo dire una propositione, la quale se vi ammette, vi fa perdere il credito, che in tant'anni, e con tanta furbaria havete guadagnato.

Colb. Taci Profeta mio, et ascolta un poco. Procuraro non esserti di noia seguendo un sol dissegno, et idea, che quantonque grande ridurrò a poco, perche già havete concetto d'esser solo vi prego permettermi, che io faccia un supposto, cioè, che io supponga la distruttione del vostro Imperio, se bene quello, che io son per dire, deve in realtà esser il mezzo unico non solo per mantenerlo hora cadente, ma per renderlo e più stabile, e maggiore.

Mahom. Tu hai perduto il giuditio signore mio. Questo è un impegnarsi à troppo, mà solo per vedere questa vostra idea, benche fosse un fingere la perdita di mille Imperij. Ti permetto, che si finga, e che si supponghi quanto voi.

Colb. Vi ringratio sommamente Signore Profeta, e con la licenza, che mi date perdo

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la paura. Supposto donque l'uno, e l'altro, in poche linee l'idea maggiore, che habbia fin hora veduta l'Europa. Al Papa si diano alcune leggiere speranze di cederli quanto pretenda su la Francia, benche fosse necessario darli la libera dispositione d'alcuni Vescovati, come hà fatto Venetia, e questo affine di mettersi al scoperto della Sacra Lega. Di poi vedendo, che si prepara per attaccar Constantinopoli nella Primavera, che à tal fine havrà levato il danaro di Castello, se li offerisca la nostra Armata maritima per andar nell'Arcipelago à far diversione, mà in realtà sarà per soccorrervi, e per impedir i Collegati, che non vi travaglino, havendo riguardo al bene del vostro, e nostro Impero. All'hora il Santo Padre moverà ogni pietra per ridurre i spagnuoli à far tregua, ò pace con voi. All'Imperatore si propongano le «rotte», che havranno li spagnuoli nella Guerra, per li quali saranno impossibilitati di soccorerlo, è però vero, che potranno con grossa somma se l'impedisce con destrezza l'aiuto di Baviera, Brandeburgo, e Bransvichi, potendo ciascuno assisterli con 15 mila huomini almeno, senza perciò temere esser intricati nella guerra di Fiandra con altre truppe si metta in piedi un altro esercito, e questa novità partorirà benignissimi effetti, e la pietà di Cesare, della quale ci siamo tante volte« abbusati» non ci lascia dubitare che sia per passar ufficij efficaci, et in questo havrete un gran utile, perche standosi le speranze dell'ausiliaria si trascurerà d'ingrassare le proprie, che sono l'effettive, e quello sarà nostro pensiero, che siano trattenute nel viaggio, si potrà anche trattenere Cesare con speranza di ridurre all'obbedienza tutta l'Ungaria, assicurandoli di più di non assistere al Tochli ne con denari, ne con trattarsi alla Porta, dando in prova di questa verità ordine al Signor «Focevilla» di ritirarsi in Francia, in loco de quale però inviaremo altri sotto mano, non così conosciuti come  lui, mantenendo il Tochli nell'interessi communi dell'uno, e l'altro Impero. Quanto all'Elettori, e Principi dell'Imperio s'intimoriscono con danni, che possono patire da una guerra vicina, e si proponga loro la gloria, che aquistaranno, concorrendo tutti à scacciar d'Europa l'inimico commune con una Santa Lega, e per serrar la boccha all'inimici di Francia

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si offerirà il Xp.mo d'entrar à parte de travagli così restaurarà la sua reputatione e vedi già qui l'Elettori trattenuti in tal guisa, si perche non si dichiarino per li spagnuoli, si anco acciò non vadino contro il vostro successore all'Olanda con proporli la perdita de suoi commerci la detentione delle tratte, offerendoli largamente il commercio nelle nostri porti, il che non ci costa niente perche non hanno bisogno di mangiare la loro manteca, per trattenerli poi con mercanti, et accio non rompano l'alleganza, poco vi bisogna. Meno l'Inghilterra perche con promettere un'altra francese, che con maggior scaltrezza sarà scelta tra mille l'otteremo vigilante, e penseroso perche non manchi di tributi. Vedi Profeta armata tutta l'Europa, sospesa nel tempo, che si havevamo à fare li preparam.ti per il vostro Regno, non mi pare, che si dia tempo al vostro soldano di prendere le sue misure senza che vi sia danno, il pretesto, che habbiamo pigliato di servirvi, e vedi che tutti tengono ragione di simulare li sentimenti antichi contro la Francia, e se non passano à penetrare li nostri motivi la ragione, che se li propone, e predisse di sollecitare l'aggiustamento dalli spagnuoli, e poi considerando, che se si batte da tutte le parti, alcune con lusinghe altre con la minaccia, perche applicano al nostro partito, non mi pare saranno obligati far quello, che fece quel maggior Impero, e guerriero, che conobbe l'Imperio Romano, quando vidde li suoi maggiori amici col pugnale alla mano, che fù il coprirsi l'occhi colla Porpora per non turbare colla vista l'aggressioni, e lasciarsi uccidere per non haver nuove con che tacciarsi d'ingrati quelli à quali haveva tante volte dato l'essere, et innalzati alla dignità in lui si ritrovava.

Mahom. Mi havete ò amico lasciato atonito non mi spaventa più ciò che dicono, che Macchiavello possi esser vostro discepolo. Do per fatte le paci, ò almeno la tregua.

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che son di parere che non li machi habilità per fare che il restante delli Principi li penetrino e se ci discoprano il puoco siamo tutti perduti e mi dicono che stanno resoluti à non dissimulare più lungo tempo et à predicare cosi forte che habbino à sentirli anco i morti.

Colbert. Solo però pol togliere ciò alla Francia il colpo più fatale di quanto habbia mai ricevuto da quella Corona poiche quantunque non faccia maggior guerra che di privarla del Commercio l'annichila ogni giorno come li dissi oltre di che nell'aggiustarsi adesso non solo tien l'utili che vi hò rappresentati mà di lasciarla esternata nelli preparamenti che stà facendo come anco di tutti li Potentati e Lettori. Gli giochiamo una paglia che quando rittornino in sé e la trovino inaccitabile conosceranno la destreza di chi la gioca perche aggiustata la tregua ò la pace quando si disporranno per incamminar le truppe contro Impero e crederanno che noi non solo ci moviamo mà che con il titolo di tener pressidiate le vostre spiagge rinforzino le guarnigioni entraranno nella diffidenza delle vostre parole e divideranno le loro forze lasciando parte di esse nelle loro Piazze, e non usciranno. L'uno, e l'altro vanno in vostro commodo perche quelle truppe consumano il lor proprio paese le terre del Rè non patiscano. Mà quando vi fusse la guerra sarebber quelle che dovrebbero contribuire li viveri e cosi senza che il Re consumi un Luigi fa à tutti una formidabile guerra, e questo non solo è un evittare il colpo la ritorcerlo con il feritore.

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Mahom. Ad ogni istante resto più meravigliato del vostro sapere onde non stupisco che il Rè si mostri tanto malinconico per la perdita di Ministro si grande.

Colbert. Chi vi hà detto ò Profeta amato che stia malinconico l'havermi perduto ò passa il tempo con nararci menzogne, ò non sa quello che è noto à tutta l'Europa. Vede il Re sparita la pietra filosofale con cui Io convertivo il ferro di Madrid in oro di Parigi favola che molti huomini di capacità et anco di più virtuosi di Roma hanno creduto per vero.

Mahom. In […] ò Signore riferitemi il tutto.

Colbert. E questa una materia non meno gustosa che longa à ridire et io ve la prometo per la prima conferenza che terremo poiche vedendo gli altri Ministri non havevano modo di rittrovarla nelle mie Cose si è rivolto alli miei eredi ed Offitiali alcuni de quali hà deposto da loro Officij, ad altri hà richiesti dei Milioni evolvendone le cariche degli altri per non minor somma considerate dunque che dolore senza della perdita mia mentre tutti li miei servitij non sono bastanti à renderlo cumpassionevole verso li miei pegni più amati obligandoli ad andar mendicando lavoro cagione del suo dolore è vedere il desprezzo che Luxemburgo hà fatto delle sue Bombe poiche giudicava che lo sparo delle prime non lasciasse meditarli il modo di smorzare le seconde e che si sarebbe chiesto

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resa al fracasso delle sue Artigliarie senza essa mirare se vi fusse modo di resistere alle sue violenze non ricordandosi di quello che tante volte vi dissi che li spagnoli più si guadagnavano con le parole che coll'armi persuadendosi già che quella Piazza cosi importante fosse resa e ne stava aspettando l'avviso col piede nello stivale per andare à coronarsi in quella Contea della Fiandra. Certo che non havrebbe trovata resistenza nel restante di quelle piazze ma sepe che il Presidio di Luxemburgho havea insultato le sue truppe trucidando gran parte de suoi soldati altri facendone prigioni e conobbe esser nuovo avviso della divina providenza, che desiderava la sua salvezza e che non seguia li suoi Ministri. Al che s'aggionge quello che va anima divota gli disse all'orecchio. Signor V. Ministro si ricordi che mancano quattro giorni all'anno 83. Ciò li diede un tal colpo che ordinò di tenere all'ordine la giornata con frivoli pretesti, e la rabbia che concessi per la ressistenza di Luxemburgo sfogò sopra quei poveri Villani nelle sfortunate Provincie, e questa è la causa della sua Malanconia.

Mahom. Havete trovato di posto molte cose che non intendo, e desidero che me lo spieghiate.

Colbert. L'uno e l'altro sarà materia del discorso di domani al quale mi riporto per riferire l'altre cose che vi hò promesso assicurandovi che non saranno meno gustose di quelle che vi hò dette.

Mahom. Attenderò dunque Signore che mi favorite di simili notitie nell'altrogiorno in cui procuravano di descorrere più al lungo et havrò memoria di tutto ciò che hò sentito sopra di che filosofarò nello spatio di questa notte che vi auguro felicissima.