a cura di Gigliola Fragnito e Paola Volpini
Il progetto
Si pubblica qui il primo volume del progetto di edizione integrale del carteggio che il cardinale Ferdinando de Medici intrattenne durante il cardinalato (15691587). Il progetto prevede la pubblicazione dell’intero carteggio di Ferdinando (e di alcuni suoi segretari), durante i suoi soggiorni romani, con Cosimo I, Francesco e un esiguo numero di altri destinatari. Il carteggio è conservato all’Archivio di Stato di Firenze.
Il progetto di edizione fu elaborato e seguito, alcuni anni fa, da un Comitato Scientifico composto da Elena Fasano Guarini, che ne fu la promotrice, Agostino Borromeo, Alessandra Contini, Gigliola Fragnito, Luigi Lotti, Rosalia Mannu Tolo, Francesco Martelli, Mario Rosa e Maria Antonietta Visceglia. La trascrizione completa è stata eseguita da Stefano Calonaci, Gabriella Cibei e Marcella Morviducci.
A trascrizione completata, e dopo alcuni anni di inattività, il progetto è stato ripreso e sono in preparazione anche i volumi successivi al primo. L’edizione è coordinata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Gigliola Fragnito, Luigi Lotti, Rosalia Mannu Tolo, Francesco Martelli, Mario Rosa, Maria Antonietta Visceglia. Impegnati nell’edizione sono inoltre Giampiero Brunelli, Stefano Calonaci, Marco Cavarzere e Paola Volpini.
Criteri di edizione
Il primo volume è stato curato da Gigliola Fragnito e da Paola Volpini e comprende le lettere dal 14 gennaio 1569 (prima lettera) al primo maggio 1572 (morte di papa Pio V).
Le trascrizioni sono state interamente riviste. In testa a ogni lettera sono riportati il nome del mittente e del destinatario; data topica e cronica, ricondotta allo stile moderno; la collocazione archivistica del pezzo (limitatamente al numero di filza e alle carte). Inoltre è segnalata l’eventuale presenza di testi interamente autografi. Le lettere sono state ordinate cronologicamente.
Il testo è corredato di un apparato di note critiche testuali, collocate a piè di pagina. Esse danno conto di tutti gli interventi, a carattere volontario o involontario, rilevati sul testo (cancellature, lacune, aggiunte ecc.) e dei frammenti illeggibili.
Nella trascrizione ci si è attenuti ai seguenti criteri:
- Sono state omesse le formule di cortesia iniziale e finale relative al carteggio di Ferdinando con Francesco e Cosimo I (es. “Illustrissimo mio ed Eccellentissimo Signor mio padre Osservandissimo”, viene eliminato, come anche “di Vostra Eccellenza Ubedientissimo figliolo et servitore Ferdinando cardinal de Medici”). Restano per gli altri corrispondenti (es. nelle lettere di Pietro Usimbardi a Bartolomeo Concini “Molto magnifico Signor mio Osservandissimo”).
- Datazione: nell’intestazione la data è stata convertita allo stile comune, mentre in calce è stata conservata una certa oscillazione fra stile fiorentino, o ab incarnatione, e stile comune, presente in alcune lettere inviate da Ferdinando all’inizio del suo soggiorno romano. Lo stile fiorentino posticipava l’inizio dell’anno dal 1° gennaio al 25 marzo dello stesso anno. Nella datazione originale è stata mantenuta l’alternanza fra cifre arabe e romane presente nel testo.
- I termini in latino sono stati messi in corsivo (es. Agnusdei, contra ambientes, coram pontifice, etc., etiam, maxime, motu proprio, Pater Noster, ecc.).
- Pontefici e sovrani sono stati numerati con numeri romani (es. Paolo III e non Paolo 3).
- La fonte è stata trascritta integralmente, rispettando la forma originale, conservando le fluttuazioni nella grafia e la divisione per capoversi. Punteggiatura, separazione delle parole e segni diacritici sono stati modernizzati. Le abbreviazioni sono state sciolte.
Si segnalano in particolare i seguenti interventi:
Termini tronchi, uso dell’apostrofo e degli accenti: di norma sono stati sciolti gli apostrofi finali e sono state corrette le parole che erano state trascritte tronche senza apostrofo. Si rammentano i seguenti casi:
Nell’originale è Diventa a’ ai (ai miei bisogni; ai piedi; ai quali) ben’ ben buon’ buon cardinal cardinale co’ (per con) con co’ (seguito dal plurale) con i co’l co’l (conservato come nell’originale) da’ dai de (per del) de’ de (per dei) de (ma: Re de’ Romani diventa Re dei Romani, perché formula nota) e’ et fra’, tra’ fra, tra gran’ gran Gran’vela Granvela ‘l il ne o ne’ (per nel) ne’ ne o ne’ (per nei) ne nessun’ nessun no’ non pur’ pur quelch’io quel ch’io - Uso di maiuscole e minuscole.
Sono stati messi in maiuscolo:
i titoli di cortesia, quando al maiuscolo nell’originale, e i termini volti a
definire in modo univoco un soggetto:
Es.:Badia di S. Remedio Re Cattolico Camarlengato Re dei Romani Camera apostolica Re et Regina Christianissimi Cardinale mio Signore Religione di Santo Stefano Castello (per Castel S. Angelo) Rota Consolato S. Angelo Duca mio Signore San Marco Generalato San Pietro Granduca nostro padre Santa sede Granduca nostro Signore Secretaria Il Turco Segnatura Illustrissimi Cardinali Sette Chiese Imperio Signor Duca Impero Signor Granduca Il Turco Signor Principe Lega Sua Altezza Molto magnifico Signor mio osservandissimo Sua Beatitudine Monsignor Illustrissimo Sua Maestà Cesarea Nostro Signore Sua Santità Quarantato Vostra Eccellenza I termini al maiuscolo, se seguiti da altro termine esplicativo, sono stati messi in minuscolo (es. Palazzo e palazzo apostolico; Commendator maggiore e commendator Covo).
Sono stati volti al minuscolo i termini impiegati come riferimento a persone o altro (es. papa, re di Spagna, granduca di Toscana, cardinale).
Es.:badia legati christianità legato collegio (cardinalizio) maestro di camera conclave papa congregazione (compare
come termine generico)pontificato
quarantaconsistoro republica christiana governatore vescovado granduca vicelegato cappella se è l’oratorio, Cappella se è funzione religiosa presieduta dal papa.
- A proposito della denominazione della famiglia Medici, sono state conservate le oscillazioni presenti nel testo, fra “de’ Medici” e “de Medici”. E’ stata conservata l’oscillazione fra “gran duca” e “granduca”.
Un ringraziamento particolare va a Francesco Martelli dell’Archivio di Stato di Firenze che, nella fase finale, ha rivisto e sciolto con le curatrici del volume alcuni passi di lettura assai complessa.