Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, a Firenze

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Roma, 7 novembre 1586

Med. 5092, n° 159 (c. 418rv), firma autografa

//c. 418r//
 
Intendendosi che don Pietro di Toledo sia arrivato a Napoli, et vedendosi il tempo rimesso al buono, presto dovranno essere in Genova le galere dello Spinola [1], per visitarle, et farne il servitio desiderato da Nostro Signore col quale sul rapporto di Vostra Altezza si potrà poi passare più innanzi, secondo che Sua Santità vorrà, la quale non sapendo in questa pratica, dovrà volere la dichiaratione di Vostra Altezza in quello ancora.
Molta gratia ha fatto  Vostra Altezza al cardinale Gesualdo [2], ma veramente meritata da lui con l’affetto suo grande verso le cose nostre. Io gl’ho mandato la sua lettera co’l’avviso, et fra tanto la ne ringratio per lui, et per me.
Del papa li scrissi avanti hieri, et hieri quanto passava. E’ poi stato bene, et hoggi tornato alli soliti negotii, ond’io sono andato stasera a rallegrarmi seco, et esortarlo d’haversi cura, et l’ho anco dissuaso d’andare domane alle Sette Chiese, ma se starà bene stanotte,vuole andare in ogni modo, ha mostrato gran piacere della visita, et alla congregatione fatta de capi d’ordine sopra la discussione de suggetti promovendi al cardinalato deliberata nell’ultimo consistoro s’è contentato, come da sé v’haveva posto Sans [3] franzese, così per mio ricordo //c. 418v// et instanza aggiugnerai Deza [4] per Spagna, et Razivil [5] per Polonia, i quali duoi d’haverlo ricevuto per molto, me l’hanno significato con gran ringratiamento che sia detto per empier il foglio. Et a Vostra Altezza bacio la mano.
Di Roma li vij di novembre M.D.LXXXVJ.


1. Ambrogio Spinola, cfr. la lettera n° 154.
5. Il cardinale Jerzy Radziwiłł.