Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I, Pisa

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Roma, 11 marzo 1585

Med. 5092, n° 30 (c. 57rv), firma autografa

//c. 57r//
 
Il cardinale Caraffa [1] camina molto bene nella pratica del parentado per il signor Virginio [2] con la figliola del conte di Sant’Angelo [3], et veramente non è stato poco di fare che la contessa madre [4] non si lassi deviare da tanti mali offitii che si fanno continuamente  da homini interessati, con la consideratione  della natura et pazie del signor Paolo [5]. Il Viceré [6] ancora oltra gli altri del paese  v’ha la mira, et si adopra, ma con effetto il negotio è ridotto, che la contessa predetta inclina più al signor Virginio, che ad altro. Per farla hora risolvere stima Caraffa che saria molto utile  poter mostrare a quella Signora con carta propria di Vostra Altezza  che ella sa di questa pratica quel che s’è fatto, et la buona inclinatione sua, et che l’ha inteso volentieri; et con molto piacere la vederia concludere, et che ama Virginio come figliolo proprio et però che seco si accasi, stimarà come accasato con proprio figliolo suo. Questo può fare Vostra Altezza con sua lettera o a Caraffa, ringratiandolo di quanto da me habbia inteso in questa parte, o vero a me con lettera nel suddetto medesimo tenore, et non continente altro, accioché possa mandarseli a vedere, et quanto maggior affetto contenesse (dentro però a termini convenienti) tanto saria meglio, perché questa donna napoletana stima assai come debbe il fare cosa, che scorga essere grata a Vostra Altezza et congiugnerla con casa nostra, et come già dissi, non sta senza mira di venirsene poi costà o qua con la figliola. Che è quanto m’accade, et le bacio la mano.
Di Roma li xj di marzo M.D.LXXXV

Poscritto
Qua si fanno gran disegni per quietare le cose et come sono delli Sforzi, la somma è di fare legato dello Stato Ecclesiastico il cardinale Sforza [7] come era il zio, et darli Mario [8], co’l quale vada attorno sanando le parti infette.a

//c. 57v// Non so se il papa si lassarà  giugnere a questo passo, et non mancarà chi dirà a Sua Santità  che van dicendo, che ella potrà starsene a dormire, cosa che la pugnerà non poco. Con questo medesimo flusso di loro menanteria hanno formata una bella promotione, et data la lista al signor Jacopo [9] della quale darò conto a Vostra Altezza quando n’harò più particolari.
Fra due giorni partirà di qua Camillo Volta per venire a pregar Vostra Altezza  a nome del duca di Nivers [10] che l’accommodi di due galere per condursi da Marsilia a coteste riviere per andare a Bagni di Lucca, et viene con speranza molto ferma di dovere ottenere questa gratia da lei, la quale ho voluto che lo sappia et di nuovo le bacio la mano. Etc.


3. Caterina Caracciolo, nata nel 1573. Cfr. la lettera n° 203, nota 15.
4. Anna de Mendoza dei marchesi di Valle Siciliana, moglie di Carlo Caracciolo, conte di Sant’Angelo dei Lombardi.
7. Francesco Sforza, nipote del cardinale Alessandro (morto nel 1581).
8. Mario Sforza luogotenente generale dell’esercito pontificio.
10. Ludovico Gonzaga.
a Il poscritto è scritto sul lato sinistro della lettera, accanto alla firma.