Il cardinale Ferdinando al granduca Francesco I

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Roma, 11 aprile 1585

Med. 5092, n° 38 (cc. 87r-88v), firma autografa

//c.87r//
 
Quell’Ubertino di Pondo [1] harà resa a Vostra Altezza un’altra mia di stamane, con la quale harà visto quel che serà fatto fino allhora. Si condusse poi il corpo del papa in San Pietro, et si fece la congregatione, nella quale fu deliberato quel più che accadeva delle cose pubbliche, et particolarmente che in Roma non si tolerasseno banditi, che si scrivesse alli principi vicini feudatarii, che si contentassero di procurare che banditi non infestassero questo Stato, ma li ritirassero lontani dal confino, mostrando a ciascuno destramente che non potria sentirsi senza carico loro, se succedesse altrimenti, a questi signori intorno non solo si permettesse, ma si mostrasse d’havere caro che li tenghino ne luoghi loro con speranza che non li lassaranno far male. Et si pregasse Vostra Altezza et il viceré di Napoli [2] di favorir di questo [...]a del timore, o con altre arti, come […]b  fui pregato ancor’io, et […]c. fu anco concluso che al Viceré scrivessi io nel modo  medesimo, poiché l’ambasciatore non […] scriverli, et io non recusai, ma ho ben fattoli dire, che in questo farò quel che vorrà lui. Rispose che si distribuissero li appartamenti di Palazo per sorte, et fu resoluto, et questo feci, perché era avvertito che Farnese [3] voleva le stanze di Innocenzo per saglir al conclave coperto dal suo Archipresbiterato, che era un occupare mezo Palazo, il che ad amici non era di gusto, ma di sospetto, per la violenza, che poteva copertamente nascondersi et mandarcisi addosso per quella parte et d’altro tiro anco mi assicurai, che fu di fare chiedere quello appartamento per il cardinale d’Austria [4] a Farnese, a Colonna [5], et a me, che come capi d’ordine distribuivamo, et così egli occupato all’improvviso, non potendo dissentir da noi, lo concesse, et in vero non poteva negarseli, poiché l’haveva tenuto sempre. //c. 87v//. L’ambasciatore Cattolico me la dà a poco a poco, et io dissimulatissimamente me l’ho presa tutta in un tratto. Per Giovan Battista dal Monte m’ha fatto dire, che non ha visto ancora bene tutto lo  spaccio, et però non mi sa dir per hora, se non che li pare che il Re [6] voglia, che la cura del suo servitio sia d’un cardinale privato del quale non ha dir il nome, ma che comprende che sarà confidentissimo mio, et con ordine d’usare del consiglio mio, né risolver senza esso; che Sua Maestà è sforzata d’haver riguardo ad ognuno, con che per instanza di Farnese non ha potuto fare altrimenti, ma che di me confida più che di ogn’altro, et che nel resto vedrò cose che spera dovermi piacere. Io ho risposto che ha ragione Sua Maestà di confidare di me, perché non conosco chi più di me li sia servitore et obligato, et che havendo […]d come di qualsivoglia altro, et che quel che le dice di me credo [….]e tanto meglio et che aspettarò che mi mostri in che […] sia da valerli [...]f . Con questo non […] d’altro, ma aspettarò che venga et parli egli, se verrà altro […]g con lui et premesso che con la presenza ho fatto largamente quel che mi conveniva, et come questo non mi è venuto molto inaspettato, così mi son compiaciuto, che Giovan Battista non habbia anco veduto in me minimo segno di  disgusto. Andarò facendo il fatto mio, et spero, che (seben non è senza molto pericolo) sarà però il conclave senza qualche male che vogliamo fuggire, et che nel bene harò buona et larga parte, poiché scuopro assai  contra Farnese, et dell’amorevoleza trovo effettualmente più che non harei creduto [7]. Il cardinale Caraffa [8]h m’ha parlato in modo, che io non ho da dubitare di buonissima correspondenza, massimamente che conveniamo nel fine; Alessandrino [9]i starà saldo Altemps [10]j parimente, et Este [11]k contra Farnesel, talché con la vigilanza che si usarà per guardarsi dalli stratagemmi //c. 88 r// et impeti spero che passaremo bene, et sarà Vostra Altezza avvisata giornalmente finché entriamo. 
Se l’Imperatore [12] non ha mutato ordine al suo ambasciatore [13], li suoi confidenti saranno con me, perché così ordinò altra volta, però ricordai et ricordo a Vostra Altezza di scriver a Sua Maestà Cesarea. Prego Vostra Altezza di favorirci tutti nella cosa de banditi, mostrando la sua buona volontà al Collegio con le parole et con li effetti, et sarà molta quiete di Perugia, che un figliolo di Fabritio Signorelli habbia sicuro ricetto lontano dal confine, anzi vi sia chiamato da Vostra Altezza, poiché dove lo porrà lei, starà da gentilhomo, ma così alla campagna è pericoloso di gran tafferuglio in Perugia, che veramente saria di molto disturbo.  Dissemi l’ambasciatore del Re Cattolico m[14] hieri voler scrivere al cardinale d’Austria [15]n per corriere et si contentò che scrivessi ancor io a lui, et a Madruzzo [16]o et li mandassi le lettere, come feci, et egli le mandò attorno da Erode a Pilato con una insieme dell’agente di Madruzzop, il quale tardi mi avvertì che non era bene dargliene, ma andorono in ogni modo. Questo dì Madruzzoq mostra che li saria di grandissimo comodo per la gotta che potesse trovar lettiga con mule fresche a Firenzuola, et qualche comodità da rinfrescar poi. Gl’ho detto che li scriva a Firenzuola, a Fiorenza et a Siena sarà ogni commodità per lui che è tanto padrone di cotesta casa, però Vostra Altezza sia servita di darne oportuni ordini. Al cardinale di Firenze [17] ho ordinato che sia fornita la camera del conclave a spese mie, che costarà circa trecento scudi, et sono tanto conformi all’usanza queste spese, che non si può lassarle.
Scritto fin qui sono stato lunghissimamente col Alessandrino,r il quale mi ha parlato tanto resoluto e reale che ho da credere che non sarà alcuna differenza fra noi, ma tutta unione. Afferma non //c. 88v// volere risolvere cosa alcuna senza me né diversa dal voler mio, talché io resto soddisfattissimo.
Parimente ho tratto con  Spinola [18]s inclinatissimo d’esser con me, ma come obligato a  Cesare [19]t da cui riconosce ciò che è, et non punto dal papau, mostra d’esser per far solo quel che l’Imperatorev li comandarà, et per adherire alle voglie mie quanto possa con questo respetto. Però Vostra Altezza procuri più l’ordine ricordatoli perché importa per ponerlo in sicuro, Intanto havendomi tirato certi motti delle spese del Conclave, et della sua inhabilità, io gl’ho donato scudi cinquecento non parendomi tempo da restringere per guadagnar amici. Domani praticarò altri et ogni dì farò qualche cosa, et non dubiti Vostra Altezza che si sviaranno molte di queste creature del papa morto. Che sarà quanto m’accade per hora, et le bacio la mano.
Di Roma li xj di aprile M.D.LXXXV.
 
Ringratio Vostra Altezza dell’offerta che mi fa dell’opera  di Luigi […]w per Spagna, et accadendomi me ne valerò con quella confidenza che so di poter havere in tutte le cose sue.
Di quel Barbiere mi par che ella havesse fatta buonissima resolutione et già io rispondendo al prete Ventura gl’havevo persuaso il medesimo.

 
1. Cfr. la lettera n° 36, nel testo.
7. Sul conclave dell’aprile 1585 cfr. M. A. Visceglia, Morte ed elezione del papa. Norme, riti e conflitti. L’età moderna, Roma: Viella, 2013, pp. 344-347, 417-418 (ove sono pubblicati brani delle lettere di Ferdinando dell’aprile 1585).
13. Cfr. la lettera n° 46, nota 9.
 
a Lacuna di almeno cinque parole.
b Lacuna di cm.9, con aggiunta di due parole in interlinea.
c Lacuna di  cm.7,5.
d Lacuna che incide su metà riga.
e Lacuna di cm.6,5.
f Lacuna di due parole.
g Lacuna di una parola.
h Il cardinale Caraffa è decifrazione in interlinea del codice cifrato 320809356312082206.
i Alessandrino è decifrazione in interlinea del codice cifrato 742.
j Altemps è decifrazione in interlinea del codice cifrato 31176112432614.
k Este è decifrazione in interlinea del codice cifrato 45622909.
l Farnese è decifrazione in interlinea del codice cifrato 743.
m ambasciatore del Re Cattolico è decifrazione in interlinea del codice cifrato 75425121799.
n cardinale d’Austria è decifrazione in interlinea del codice cifrato 74 93311664661561953 .
o Madruzzo è decifrazione in interlinea del codice cifrato 43862556168398194.
p Idem.
q Idem.
r Alessandrino è decifrazione in interlinea del codice cifrato 742. Precede un segno.
s Spinola è decifrazione in interlinea del codice cifrato 14261913231753.
t Cesare è decifrazione in interlinea del codice cifrato 710.
u papa è decifrazione in interlinea del codice cifrato 88.
v Imperatore è decifrazione in interlinea del codice cifrato 710.
w Lacuna di una parola.